trattamento paziente con sindrome a corpi di levy

    DOMANDA

    Salve,
    Le scrivo per un consulto sulla situazione di un paziente al quale circa 3 anni fa è stata diagnosticata dal neurologo la sindrome a corpi di levy.
    Il paziente ha 77 anni, è cardiopatico e negli ultimi anni ha subito interventi al cuore (ablazione, installazione di defribillatore) e ha avuto diverse crisi cardiache. Soffre di sintomi depressivi che sono peggiorati nel corso del tempo. Circa 4 anni fa ha avuto una grave crisi con allucinazioni e problemi cognitivi (non riconosceva le persone, parlava solo dell’infanzia) ma poi tali sintomi non si sono più manifestati. Successivamente si sono acuiti i sintomi depressivi fino a diventare ossessivi: pensa e parla quasi esclusivamente di morte, ripete continuamente che ogni cosa legata alla casa e a quello che fanno i familiari è un disastro, che lo stanno uccidendo etc. Chiama continuamente la moglie (che forse lo ha assistito troppo) ora in modo sempre più violento con urla anche se non ha bisogno di aiuto. Comunque nei momenti in cui è calmo se interrogato anche sul passato appare lucido, ricorda e riconosce tutto. L’unica terapia prescritta (oltre alle medicine per il cuore) è una pastiglia di seroquel 25mg la sera e alcune dosi di gocce di talofen nel corso della giornata. Scusandomi per essermi dilungato e per le imprecisioni le chiedo se i sintomi descritti secondo lei corrispondono alla sindrome di levy e se non sia possibile un’altra terapia. Ho letto ad esempio dell’uso di inibitori della colinesterasi.

    RISPOSTA

    I sintomi descritti corrispondono solo in parte ad una demenza con corpi di Lewy: per esempio mancano sintomi parkinsonianio e cadute che sembrano essere critici per questa diagnosi. Comunque è chiaro che la mia diagnosi è del tutto parziale e cade di fronte a quella effettuata da un neurologo esperto in queste forme. Và benissimo il Seroquel, che si può cautamente e sotto controllo medico anche aumentare, se l’aggressività è eccessiva. Noi in queste forme usiamo con qualche (ma transitorio!) successo rivastigmina come cerotto. Sia rivastigmina che Seroquel vanno comunque usati tenendo conto del quadro cardiologico.

    Massimo Franceschi

    Massimo Franceschi

    SPECIALISTA IN ALZHEIMER E DEMENZE. Primario neurologo presso l’unità funzionale di neurologia dell’ospedale MultiMedica di Castellanza (Varese). Nato nel 1949 a Genova si è laureato in medicina nel 1973 per poi specializzarsi in neurologia nel 1977 e in psichiatria nel 1981. Autore di oltre cento lavori scientifici e di tre libri su temi di neurologia, […]
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