Trauma acustico acuto e acufeni

    DOMANDA

    Sono una ragazza di 16 anni.
    il 25 dicenbre sono andata in discoteca premetto che non era la prima volta che ci andavo, ogni volta che uscivo avvertivo un ronzio che che durante la notte solitamente passava.
    Quella sera uscita dalla discoteca ho avvertito senso di ovattamento e ronzio (come sempre).
    Il giorno dopo mi sono allarmata, ho preso appuntamento con il mio otorino che mi ha visitata dandomi la diagnosi di TRAUMA ACUSTICO ACUTO CON ACUFENI E IPOCAUSIA ALL’ ORECCHIO SX.
    Mi ha prescrtitto una cura a base di un cortisonico (1 compressa la mattina) – microser in pastiglie 1 a mezzogiorno e un integratore 2 volte al giorno il tutto per 15 giorni, iniziata dopo 4 giorni emmezzo / 5 dal trauma pochè sapevo che queste cose vanno curate tempestivamente.
    AGGIORNAMENTO:
    Ieri sono andata dall’otorino e dopo i vari esami ha riscontrato che l’udito è tornato alla normalità’ ma rimane l’acufene il dolore e il senso di ovattamento all’orecchio DX (a volte il fischio passa al sinistro mai tutti e 2 contemporaneamente)
    L’otorino mi ha dato un’altra cura a base di cortisone e “ALANERV”.
    Ho dei quesiti da porle:
    La diagnosi può essere sbagliata? Può magari trattarsi di una perforazione o di un’infiammazione del timpano?
    L’udito è tornato come prima, ma davvero non potrò mai più frequentare posti con volumi abbastanza alti come il cinema che era la mia passione? o la discoteca come le mie coetanee?
    E soprattutto: Davvero non guarirò mai più e dovrò tenerlo per tutta la vita?

    RISPOSTA

    Gentile Signora,
    avrà letto in precedenti risposte che un acufene si genera nel cervello ogni volta che abbiamo una diminuziione di udito (come normalmente accade all’uscita dalla discoteca, in cui il volume è spesso mantenuto eccessivamente elevato); nel mantenimento dell’acufene giocano anche fattori “emotivi” (se ad esempio in quel momento siamo un poco più stressati). Consiglio di mantenere sempre un qualche suono nell’ambiente in cui soggiorna, a volume molto basso, per distrarla dall’acufene. Una terapia più strutturata, chiamata TRT, può essere iniziata rivolgendosi ad un centro dedicato alla cura degli acufeni se non ottiene riduzione dell’acufene in tempi brevi (1-2 settimane). Valuti se questo può essere un periodo di stress, condizione che può aver giocato un ruolo nella persistenza dell’acufene pur con normalizzazione dell’audiometria.

    Cordiali saluti
    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
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