DOMANDA
Dottore, mi rivolgo a Lei per avere un esimio parere afferente il mio problema.Nel giugno del 2011 mentre stavo effettuando un mantenimento al tiro, nell’utilizzo del fucile all’ interno di un poligono “chiuso”, uno dei due tappi che indossavo cadde accidentalmente provocandomi uno stordimento. Dopo qualche giorno notai che il suddetto fischio non scompariva e decisi di fare una visita dall’ Otorino con relativo controllo audiometrico.Il referto fu : “trauma acustico con perdita dell’ udito sulle alte frequenze di 17db e ipersensibilita’ sempre alle alte frequenze”.
La terapia prescritta fu l’uso di compresse “trental” per 2 settimane e fui rassicurato sul fatto che con lo scorrere del tempo sarei guarito (max 6 mesi).Due settimane dopo, per sincerarmi di quello che mi era stato detto, effettuo una seconda visita da un medico privato che mi conferma quanto detto dal primo medico.
Tre mesi dopo la prima visita ne effettuo una terza “completa”.Viene rilevato una miglioria sulle alte frequenze arrivando a12db di perdita e confermato che il trauma era destinato a scomparire definitivamente ad aprile(cioe’ 10 mesi dopo l’incidente).Nella premessa che in entrambe le orecchie ci sento molto bene e non soffro di alcun mal di testa ne di nessuna vertigine,a distanza di14mesi il fischio e l’ipersensibilita’ nell’orecchio non sono scomparsi.Quanto deve trascorrere per capire se questo fischio non andrà più via?l’udito rimarra’offeso?e se si,in che cosa?c’e’ 1soluzione?Grazie
RISPOSTA
Gentilissima, gli acufeni post-trauma acustico rappresentano una evenienza piuttosto frequente. Generalmente nel corso di alcuni mesi scompaiono. Nel Suo caso si è evidentemente trattato di un forte trauma, che ha danneggiato alcune cellule ciliate acustiche, secondo me non in modo irreversibile, visto il Suo buon udito. Ritengo che Lei debba evitare di entrare in ansia a motivo degli acufeni: ciò infatti può favorire l’allungamento dei tempi di scomparsa dello stesso acufene. Stia perciò serena: vedrà che l’acufene scomparirà. Cordiali saluti. Prof. F. Muscianisi.