trazione vitreomaculare e ROP

    Pubblicato il: 18 Gennaio 2010 Aggiornato il: 18 Gennaio 2010

    DOMANDA

    Le scrivo per chiederle un gentile consiglio a riguardo di una trazione vitreo maculare sul mio OD.

    Nato settimino e posto in incubatrice per dieci giorni. Fortunatamente ho avuto un’ottima visione fino a quattordici anni, dopodiché ho iniziato a portare gli occhiali per miopia, qual è rimasta costante a dieci decimi, con correzione a meno 2.50-3.50.

    Nel 1999 sono stato diagnosticato con glaucoma ad angolo aperto, per il quale mi fu data una cura di colliri. Il glaucoma è tuttora sotto controllo.

    Nel 2000 sono stato operato per cataratta con metodologia suturless con visione post operatoria di qualità eccezionale e a dieci decimi. Al contempo mi è stato riscontrato un ROP bilaterale, con aderenze e cicatrici sulla retina e sull’OD e con il nervo ottico irregolare ma senza gravi problemi.

    Nel 2005 ho iniziato a vedere in modo distorto sull’OD e mi fu confermata una lievissima trazione vitreo maculare con un OCT.
    Lo stesso è stato ripetuto nel 2007, quando riscontrarono un lieve peggioramento di
    trazione.

    Nel marzo di 2009 ho iniziato a vedere a 7-8 decimi con l’OD e un nuovo OCT ha riscontrato un forte peggioramento alla trazione vitreo maculare, con separazione degli strati retinali, senza alcuna ciste maculare, senza alcun foro retinico o rottura retinica, e senza aggravi sulla fovea, ma con un ampio edema maculare tra gli strati retinali.

    Ho avuto il parere di due chirurghi diversi: Il primo visionando il mio OCT, ha suggerito che con un occhio con la mia storia di ROP e con una visione a 7-8 decimi, lui non opererebbe, poiché la situazione potrebbe essere aggravata dall’intervento stesso. Secondo lui , (senza però potermi visitare personalmente), i rischi sia intra operativi come post operativi, sarebbero più dei benefici che potremmo ottenere.

    Il secondo mi ha visitato ha affermato che la mia situazione andrà a peggiorare nel futuro e che non ho altra scelta che un intervento di rilascio sulla trazione vitreo maculare.
    Lo stesso ha suggerito che l’intervento dovrebbe portare l’occhio a una normalità retinica anatomica,
    ma non garantisce miglioramenti alla vista poiché i tessuti nervosi cellulari della retina hanno funzionato con l’ingombro dell’edema per troppo tempo.
    Non ho capito se ha suggerito una vitrectomia o se solo un rilascio di trazione, e non ho approfondito, in caso volesse fare una vitrectomia, se questa sarebbe standard o trans congiuntivale via pars plana mini invasiva.

    Mi è stato detto che in Italia si trovano i migliori chirurghi vitreo retinici nel mondo.

    L e chiedo se potrebbe indicarmi cortesemente se a suo parere nel mio caso un intervento sarebbe opportuno oppure se i rischi sarebbero maggiori dei benefici.
    Inoltre le chiedo un suo gentile consiglio su quale ospedale e chirurgo in Italia sarebbe più idoneo al mio caso
    La ringrazio e invio cordiali saluti

    RISPOSTA

    Sono d’accordo con chi le dice che in Italia vi sono ottimi chirurghi vitreoretinici. Vista la complessità del suo caso è consigliabile che la eventuale indicazione dell’intervento chirurgico venga data dall’oculista che ha avuto modo di visitarla e seguirla nel tempo: in questi casi la necessità della chirurgia va ponderata con calma e molta prudenza
    Prof. Giovanni Calabria