Tricofagia

    DOMANDA

    Salve dottore,
    è da un po di anni che ho la mania di strapparmi le punte dei capelli e mangiarmele e non riesco a capire la causa. Così ieri ho cercato in internet e ho trovato molte informazioni su questa mania, prima non pensavo neanche fosse una malattia e diciamo che mi sono un po spaventata. Ho letto che viene fatto in condizioni di stress ma io non lo faccio quando sono stressata (o almeno non mi pare) bensì quando sono annoiata e quando ho voglia di mangiare… cosa che succede molte volte durante la giornata. Ho provato più di una volta a smettere ma quando cerco di farlo lì si che mi viene stress e mi agito. Ho letto inoltre che i capelli non vengono digeriti e che hanno dovuto operare una ragazza che se li mangiava e ora sono molto preoccupata. I miei genitori non sanno nulla e non saprei neanche come dirglielo visto che mi vergogno tantissimo di questo problema. Lei crede che debba andare da un medico per farmi controllare lo stomaco? Oppure da uno psicologo per capire il motivo per cui lo faccio? Vorrei capire se questa cosa dipende dal fatto che ho molti problemi riguardo al mio peso, oppure dal fatto che sono molto nervosa per via della scuola e di tutto quello che devo fare o dal fatto che ho pochi amici veri.
    Grazie in anticipo

    RISPOSTA

    Effettivamente, consideri che i capelli sono rifiuto del bulbo capillare e quindi sono cellule morte non “gradevoli” per il tubo digerente e lo stomaco. Il comportamento che lei descrive mi pare una compulsione che assomigli ad un bisogno di riempire un vuoto, simile all’atteggiamento tipico della bulimia.
    Meglio, come dice lei stessa, cercare non solo di inquadrare il problema psicologico che sta alla base di questa ” coazione a ripetere” che indica mancanza di controllo degli impulsi ma, se possibile, di compiere un percorso ad orientamento psicoanalitico al fine di elaborare, ossia di metabolizzare le cause del senso di vuoto di cui senza rendersene conto soffre. Lo stress di cui parla non e’, come molte persone invece credono, un ansia cronica acuì ci si rende conto di sottoporsi, un affaticamento mentale e fisico, bensì’ si identifica con l’azione stessa, cioè’, ” la messa in atto” che lei compie con il mangiare i capelli da lei strappati.
    Tale comportamento racchiude un’angoscia che, invece di essere percepita coscientemente, viene “bruciata nell’atto del mangiare, ma, come può’ immaginare, non e’ buon sistema difensivo per molte ragioni, tra le quali, c”‘e’ anche l’apparato digerente: tanti auguri per la risoluzione del problema
    roberto.pani@okeysalute.it

    Roberto Pani

    Roberto Pani

    Psicologo, psicoterapeuta e psicoanalista, è professore di psicologia clinica alla Scuola di psicologia dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
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