DOMANDA
gent.mo dott. Vercelli, le scrivo perchè ho letto il suo libro Intelligenza agonistica e sono interessato ad approfondire l’argomento.Anticipo che il mio caso è abbastanza complicato, dal 2005, dopo un ricovero in psichiatria mi hanno dato l’invalidità civile 85% perchè esisteva anche una patologia di obesità grave,io lavoro nella qualità dal 1987, ma purtroppo con l’invalidità non riesco a trovare aziende che mi facciano fare il mio lavoro.attualmente seguo 8 aziende come consulente per le norme ISO 9001, ma mi viene il dubbio che i miei clienti mi facciano lavorare per compassione, io ho dato sempre il mio 101%,sono dimagrito 50 kg in 8 mesi,ho ottenuto la qualifica di Quality Auditor da 3 enti di certificazione, ora sono seguito da un cps non ho comportamenti strani ma sto perdendo la voglia di sfida di dimostrare che anche con la mia invalidità (psicosi paranoide) posso ancora essere utile, vale la pena andare avanti con la mia professione o no?ringrazio anticipatamente Paolo
RISPOSTA
Buongiorno Paolo, per prima cosa le faccio i complimenti perchè i risultati che lei ha raggiunto
nonostante la sua diagnosi e i problemi fisici sono risultati importanti, e non comuni. Ognuno di noi può sentirsi a volte in dubbio rispetto alla propria professione, per i più svariati motivi, primo fra tutti
la solitudine o l’isolamento, ma da questi momenti come sa se ne può uscire più forti di prima. A lei sicuramente non manca “Intelligenza Agonistica”,provi semplicemente ad aumentare il confronto con i colleghi e si ricordi l’importanza di “mantenere lo sforzo” per raggiungere qualsivoglia obiettivo,
questa è una caratteristica fondamentale dei campioni (e dei professionisti) dello sport.
Cordiali saluti e buona giornata!
G.Vercelli