Tubotimpanite / Turbinati / Acufeni… Va sempre peggio

    DOMANDA

    Gentilissimo dottore, anzitutto grazie di leggere queste parole.
    Ho 29 anni e scrivo da Lecce: tutto è iniziato con una tubotimpanite (pressione all’orecchio, autofonia, ovattamento).

    Dopo una prima cura, il problema si ripresenta: altro otorino, nuovo spry a seguito del quale ho iniziato ad avvertire Acufeni a sx mai avvertiti prima. Da allora si ripresentano a periodi.

    Due otorini confermano la diagnosi: timpanogramma di tipo C; setto deviato. Da operare. Nel frattempo faccio le terme con insufflazioni che mi giovano tanto e mi fanno “campicchiare” nell’inverno passato. Il timpano gramma post terme era infatti di TIPO A.

    Ad Aprile l’intervento: NON LO AVESSI MAI FATTO.Da allora ho una o l’altra narice occupata; muco nel retro naso; ovattamento pressione e soprattutto alcuni giorni un ATROCE fastidio dei rumori accompagnato agli acufeni. Confusione generale, mal di testa, sonnolenza.

    Ho rivisto l’otorino, ma per lui non c’era nulla di strano. Ho chiesto se potessi rifare almeno le Terme e mi è stato detto di no. Paradossalmente l’intervento che mi avrebbe dovuto giovare mi ha fatto ritornare il timpanogramma tipo C perenne.

    L’unica, sottolineo UNICA, cosa che mi salva da questi momenti di crisi è LO SBADIGLIO. Il naso inizia a colare acqua/muco più o meno denso. Il mal di testa passa, la pressione al volto, la sonnolenza pure e anche il fastidio atroce alle orecchie.

    Tutto quando ho la Grazia di fare una serie di sbadigli. Da cosa dipende?Cosa posso fare?

    RISPOSTA

    Gentile Signore,
    proverei a separare le 2 cose, la respirazione nasale non ancora buona (per la quale devo rimandarla all’opinione di un otorino di sua fiducia) e la persistenza dell’acufene dopo l’intervento. Come avrà letto da precedenti risposte, l’acufene può generarsi a seguito di un calo di udito (quale una tubotimpanite) ma si mantiene anche per l’eccessiva attenzione che ci prestiamo. A questo proposito penso che una terapia con arricchimento sonoro possa essere comunque utile, per la quale la rimanderei all’ospedale a lei più vicino in cui praticano terapia riabilitativa per acufeni. Punto essenziale ovviamente quello di valutare se debbano essere praticate ulteriori terapie per la respirazione nasale
    Sperando di esserle stato di un qualche ausilio

    Cordiali saluti

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
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