DOMANDA
BUONASERA,
MIA MAMMA E’ STATA SOTTOPOSTA UN ANNO FAAD UN INTERVENTO DI DUODENOCEFALOSPLENOPANCREASETTOMIA SECONDO WHIPPLE CON RESEZIONE DELLA VENA. PURTROPPO A DISTANZA DI UN ANNO SI SONO VERIFICATE DELLE METASTASI A LIVELLO ADDOMINALE.
iL DOLORE CHE PROVA E’ FORTE. LA TERAPIA CHE ATTUALMENTE LE HANNO PRESCRITTO E’ DUROGESIC DA 50 E CONTRAMAL DA 5O DUE COMPRESSE AL DI.
LE CHIEDO CORTESEMENTE SE SECONDO LA SUA ESPERIENZA CI SONO FARMACI PIU’ EFFICACI E SE E’ VERAMENTE UTILE PER IL DOLORE LA CHEMIOTERAPIA A CUI LA SOTTOPONGONO OGNI 15 GIORNI. LA RINGRAZIO DI CUORE.
SALUTI
MONIA
RISPOSTA
La terapia medica a cui è sottoposta sua madre è probabilmente insufficiente a coprire i forti dolori che la patologia di cui è affetta purtroppo genera. Per dare una valutazione corretta bisognerebbe conoscere il resto della situazione clinica ed evemtuali patologie concomitanti. Ad ogni buon conto sembrerebbe opportuno aumentare il dosaggio del cerotto ed eventualmente sostituire il contramal (da 50 mg si chiama tradonal) con un farmaco di pronto impiego contenente la medesima molecola (actiq, effentora, abstral, instanyl, pecfent) che potrebbe servire qualora insorgessero dolori episodici intensi e incontrollabili altrimenti. A seconda dello stadio della malattia potrebbe anche essere utile appoggiarsi ad un Centro di Terapia del Dolore di II livello che pratichi anche tecniche invasive per il controllo del dolore per valutare eventuali strategia terapeutiche in aggiunta alla terapia medica che sta effettuando.
Per quanto riguarda l’utilità della chemioterapia, non essendo a conoscenza del dettaglio riguardo allo stato di avanzamento della malattia non sono francamente in grado di darle una risposta. Dal suo accenno alla presenza di metastasi addominali sembrerebbe che la malattia stia progredendo e bisognerebbe sapere le caratteristiche e il significato per il quale le stata impostata tale terapia.
A disposizione per ulteriori chiarimenti le porgo cordiali saluti
Dott. Lorenzo Pasquariello
