tumore alla prostata

    Pubblicato il: 21 Giugno 2010 Aggiornato il: 21 Giugno 2010

    DOMANDA

    Salve Dott. Sciarra, le scrivo a nome di mio zio di 80 anni.
    lo zio è stato operato di prostata allargata con nodulo positivo nel 1993. Dopo l’intervento ha assunto per circa dieci anni il Decapetil 375 (una iniezione al mese) dopo di che il PSA a cominciato a risalire portandosi circa a 15, venne sostituito il decapetil 375 con Casodex 150 che a assunto fino ad oggi. Il PSA negli ultimi mesi a ripreso a salire e si è portato circa a 20.
    La richiesta dello zio è ovvia, esiste un’altro farmaco in grado di rimettere sotto controllo il PSA??
    Lui dice di aver sentito in televione che dovrebbe essercene uno in test negli USA!!!!!!
    Ringrazio della dsponibilità e resto in attesa di un gentile riscontro.

    RISPOSTA

    La terapia medica del carcinoma prostatico e’ una terapia sequenziale. Inevitabilmente il tumore diventa nel tempo resistente ad una terapia ed e’ quindi necessario passare al livello successivo. Come ha eseguito il paziente , i primi due livelli comprendono gli LHRH analoghi ( il paziente ha eseguito decapeptyl) e quindi associazione con un antiandrogeni ( per il paziente il casodex).
    Dopo quesi due livelli le terapie diventano a più elevata tossicità. Il terzo livello consiste nel sospendere tutto e sostituire con estrogeni ( es etinilestradiolo 1 mg al di). Ulteriore livello e’ la chemioterapia con taxani.
    Considerando ETA del paziente di 80 anni, queste terapie possono essere mal sopportate e comunque richiedono un attento monitoraggio cardiologico e per tossicità epatica e renale.
    In America in particolare presso università Mayo Clunic a Rochester, riportano dati interessanti con un nuovo farmaco. Tuttavia la sua indicazione e’ per soggetti che hanno già provato tutti e quattro gli step convenzionali di terapia.
    Consiglio anche di dosare insieme al psa la cromogranina A . Se elevata dimostra un ruolo del sistema neuroendocrino per la progressione del tumore e quindi nuove possibilità terapeutiche con analoghi della somatostatina.
    Alessandro Sciarra