DOMANDA
Buonasera Dott. ,sono Del Prete Aldo, La contatto per avere un suo parere riguardante l’ asportazione ( a mia moglie ) di un tumore desmoide al retto addominale sx eseguito nel mese di luglio 2014 presso IPT di Tor Vergata “Roma”.
L’esito istologico dopo l’intervento e’ stato il seguente:
Reperti morfologici compatibili con una fibramatosiaddominale, focalmente estesa al margine superiore ed ai margini del frammento inviato come “margine inferiore”,entrambi cauterizzati. Dopo l’intervento mia moglie ha eseguito un RM senza mezzo di contrasto. con esito: Esame eseguito con seguenza T1 , T2 e STIR sui paini assiale, sagittale e coronale.In corrispondenza della cicatrice chirurgica clinicamente visibile, in sede paraombelicale sx, si segnala un lieve ispessimento dei fasci muscolari del retto addome( 7 mm di diametro ap in sezione assiale), con minima disomogenità di segnale dei tessuti molli sottocutanei contigui. Il reperto di non univoca interpretazione ( esiti chirurgici con tessuto fibro-cicatriziale ?? esiti di fibromiomatosi??? ) e’ meritevole di videat specialistico. Non si aprrezzano alterazioni morfo-volumetriche e di segnale degi organi addomino- pelvici esplorati.Falda fluida nel Douglas.La problematica e’ la seguent: Chiamati dal centro radioterapico stabilendo di fare 30 radio causa quei margini ancora sospetti, ma, stamattina ci hanno comunicato che intendono rioperare chirurgicamente e di pulire i restanti margini. Sconforto massimo,che fare??
RISPOSTA
Caro Del Prete,
la fibromatosi desmoide è un tumore istologicamente benigno. Si tratta pertanto di una malattia favorevole, che può presentare qualche rischio solo quando insorge in sedi critiche. La parete addominale fortunatamente non appartiene a tali sedi ed ha notoriamente una prognosi molto favorevole. La presenza di margini di resezione chirurgica microscopicamente positivi non impone la necessità di un reintervento, come avviene invece per patologie maligne. Si può ragionevolmente manterere un atteggiamento conservativo, evitando anche la radioterapia, che noi non proponiamo mai nella sede in questione. Qualora la malattia effettivamente si riformasse, si potrà decidere come affrontarla. Il rischio che questo avvenga è comunque complessivamente basso.