tumore prostata

    DOMANDA

    Buon giorno, riassumo qui di seguito la situazione di mio padre, anni 70 in ottimo stato d salute, tendente ad avere i valori glicemici un pò alti, da anni in cura per psa in aumento ma mai troppo elevato: ultime analisi riportano i seguenti risultati: psa totale-reflex 4.39, psa libero relex 0.40, psa libero/psa totale 9.1.(lo scorso anno il rapporto dava un valore intorno a 11)
    Eseguite le analisi e l’ecografia ci è stata consigliata biopsia, questi i risultati :12 prelievi:
    A-B-C cilindri egobioptici di tessuto prostatico con iperplasia stromale e ghiandolare.
    D-E-F adenocarcinoma della prostata g3+g3 di gleason(score6);la neoplasia interessa in percentuale variabile tra il 70 al 40% il tessuto in esame. nel prelievo E e F è presente carcinosi perineurale.
    Chiedo se può indicarmi se ritienee il livello del tumore alto, se sia a Suo avviso necessario intervenire chirurgicamente, se immediatamente o anche nel giro di qualche mese.
    La cosa su cui cade la mia attenzione in particolare è la dicitura “carcinosi perineurale” sull’esito della biopsia, ritiene questa zona particolarmente a rischio?
    Che tipologia di intervento consiglia? non Le nego che il mio più grande timore sia legato alla possibilità che il tumore possa uscire dalla prostata ed interessare altre aree come finire nelle ossa, come ho letto a volte accada. Cosa ci consigliate di fare nell’immediatezza?che tempi ci consiglia per procedere con l’intervento?ritiene uregente procedere?
    Grazie sin da ora.saluti

    RISPOSTA

    Innanzitutto ignori il termine ‘carcinosi perineurale’ perché irrilevante ai fini pratici sul ‘cosa fare’.
    Il carcinoma prostatico in stadio T1c cioè scoperto grazie a biopsia suggerita dal PSA elevato, si può distinguere in due categorie: a basso rischio e ad alto rischio. Queste categorie sono definite in base a tre parametri: Basso rischio: PSA < o = a 10 ng/ml, Grado di Gleason < o = a 3 quindi Gleason score < o = a 6, e quantità di prelievi positivi < al 30% dei campioni. Alto rischio parametri al contrario.
    Come avrà intuito la linea di demarcazione non è una linea netta, esiste una linea d’ombra che va approfondita, in quanto nell’alto rischio si impone una terapia definitiva (asportazione della prostata o radioterapia) nel basso rischio si può adottare una sorveglianza attiva, cioè un protocollo di controllo e verifica del problema.
    Pertanto, visto che la biopsia è stata fatta con 12 prelievi, e che il PSA è inferiore a 5, suggerirei di ripetere la biopsia con un numero maggiore di prelievi a distanza di 6 mesi dalla prima. Se si confermano i dati e le percentuali si può entrare in un protocollo di sorveglianza attiva, viceversa è meglio procedere ad una terapia definitiva.