Turbinati e mal di gola

    DOMANDA

    Gent.mo Dott., sono disperata! Fin da piccola soffro di frequenti mal di gola molto forti; a 3 anni mi operano x togliermi le tonsille, ma a quanto dicono alcuni medici ora, un pezzettino di tonsilla è rimasto. mi han detto “è molto piccolo e molto dietro, infossato. si fa fatica a vederlo”. dal 1° gennaio ho un mal di gola incredibile; prima il medico mi dà l’augmentin 3 v. al giorno e avevo delle placche dolorisissime. dopo due giorni dalla fine della cura, che sembrava avermi guarita ho di nuovo mal di gola, sempre a sx in particolare. ieri altra visita ORL e mi han detto che è tt colpa del naso, visto che dalla TAC risulta un’ipertrofia dei turbinati. quindi lista d’attesa per DTC. per la gola mi han detto che è solo rossa, e di continuare con l’antinfiammatorio (indexen) al max ancora 2 giorni ( lo prendo a dose massima già da 4 giorni). io l’ho preso anche oggi ma non mi fa nulla! la gola fa malissimo ad ogni deglutizione! Mi han prescritto anche lo spray rinofluimucil perchè dopo l’antibiotico mi son ritrovata ancora con muco denso e giallo. Prescritti suffumigi con acqua e bicarbonato. Lei che dice? Sarà vero che con l’intervento dei turbinati starò meglio? e sarà vero che è meglio non andare a intervenire sulla piccola parte di tonsilla? E non esiste un esame che permetta senza ombra di dubbio di verificare se esiste o no questa parte di tonsilla? In questi giorni rifaccio l’antibiotico?? Io sono anche una aspirante cantante e adesso questo problema di gola sta diventando veramente insopportabile! La ringrazio di cuore della risposta che vorrà darmi!

    RISPOSTA

    Gent.ma sig.ra, sicuramente il miglioramento della ventilazione nasale puo’ contribuire a modificare la condizione del piu’ basso tratto respiratorio, dal momento che e’ proprio il naso a creare quelle condizioni di purificazione, umidificazione e riscaldamento dell’aria. A tale proposito, l’intervento di turbinoplastica che lei ha programmato in DTC (diatermocoagulazione) puo’ essere eseguito anche in an. locale mediante laser a diodi o bisturi in radiofrequenza, senza dover neppure ricorrere successivamente al classico (e fastidioso) tamponamento. E’ viceversa possibile, con le vecchie tecniche chirurgiche, che sia rimasto in sede un moncone di tessuto tonsillare che, in quanto tessuto linfatico, svolge ancora attivita’ di difesa. Se dovesse rendere impossibile la convivenza, tanto vale procedere alla sua asportazione.
    Buona salute.
    Dott. Borsi