TVP e TAO

    Pubblicato il: 22 Maggio 2013 Aggiornato il: 22 Maggio 2013

    DOMANDA

    Salve Professore,
    le aggiungo varie informazioni sul caso della TVP del ragazzo che vive negli USA.
    Mi e’ stata diagnosticata la TVP in data 10 aprile del 2013. Dal suddetto giorno ho iniziato ad utilizzare una calza elastica K1 (fino all’inguine, che rimuovo esclusivamente durante le ore di sonno notturne) e a sottopormi a due iniezioni di eparina giornaliere, da 6000 cada una (peso intorno ai kg90).

    Avendo quasi del tutto superato la lesione tendinea (che molto probabilmente ha provocato la TVP), sono ora pronto per la TAO.

    Altro dato importante: la data massima per rientrare negli USA e’ fine agosto, altrimenti incapperei in problemi legati al dipartimento d’immigrazione che, come puo’ immaginare, sono molto lunghi e fastidiosi. Forse al livello di una TVP…..

    Come posso eliminare qualsiasi dubbio durante il volo? Con l’eparina sarei al sicuro? O dovrei, prima di un’eventuale partenza, sottopormi ad esami del sangue specifici (valore dell’INR, ad esempio?)

    Personalmente, Lei consiglierebbe effettuare la terapia qui in Italia o reputa senza rischi il trasferimento negli USA? Con il movimento costante degli arti inferiori e le rotazioni delle caviglie si ottiene un buon flusso sanguigno durante il volo? In molti forum si legge che le cabine pressurizzate solo colpiscono le orecchie (il classico ”tappo”)

    Spero possa formirmi altre spiegazioni in merito.
    Grazie mille
    Saluti
    Piero Visconte

    RISPOSTA

    Dunque la trombosi venosa profonda apparsa dopo trauma del tendine data ormai 40 giorni ed è ben trattata con eparina a basso peso molecolare ben dosato sul peso corporeo.
    Dato che dovrebbe prendere l’aereo per gli USA ad agosto, saranno passati dall’esordio più di 4 mesi. A questo punto passi pure già in Italia all’anticoagulante orale controllato dall’esame INR.
    Per il viaggio non abbia più paura, ma usi la calza elastica di 1^ classe prescrittale. Meglio farsi assegnare un posto di corridoio onde poter allungare l’arto interessato. Altrettanto bene i movimenti di caviglia che vedo conosce. Lasci perdere le considerazioni (scientifiche) sulla pressurizzazione.
    Buon viaggio !
    Cordiali saluti
    Prof. Giovanni B. Agus

    Giovanni Agus

    Giovanni Agus

    CHIRURGO VASCOLARE. Professore ordinario di chirurgia vascolare all’Università degli Studi di Milano. Nato a Cagliari, svolge attività chirurgica e di ricerca in angiologia arteriosa, venosa e linfatica. È presidente d’onore del Collegio italiano di flebologia. Inoltre è autore di oltre 400 pubblicazioni e 13 libri sulla sua specialità. È impegnato nel no profit come vicepresidente […]
    Invia una domanda