DOMANDA
Salve Dott. Agus,
vorrei gentilmente esporle il mio caso.
Mi e’ stata riscontrata una TVP in Italia a seguito di una lesione tendinea, ma purtroppo risiedo negli USA.
La lesione e’ stata curata, ma ora mi trovo ancora qui in Italia, ”bloccato” per paura di un distacco del trombo e di una conseguente embolia in seguito al volo in aereo.
Sono a dir poco preoccupato perche’ sto per iniziare la TAO (sto ancora effettuando le punture di eparina), ma non vorrei che questa iniziasse a sciogliere il coagulo di sangue rendendomi ancora piu’ vulnerabile ai viaggi in aereo.
Posso comunque affrontare il volo tenendo sempre le gambe in movimento per favorire la circolazione? O mi conviene attendere dai 3-6 mesi in Italia?
Puo’ capire che negli USA ho la mia vita, il mio lavoro, praticamente tutto!
Le cabine degli aerei dovrebbero essere pressurizzate proprio per evitare probemi di questo genere o mi sbaglio? O ci sono altre tecnuche per prevenire un eventuale distacco del trombo?
Non so davvero come muovermi…
Grazie mille
RISPOSTA
Sembra piuttosto ben informato sulla trombosi venosa profonda che l’ha colpito, e dunque credo anche ben consigliato da chi le ha prescritto la terapia idonea.
Nonostante ciò, però, mi pone la domanda senza indicare le date, assolutamente importanti: di quando si è instaurata la trombosi e di quando è previsto il volo di ritorno negli USA. E questo strumento non appare il più idoneo per una “consulenza” rapida.
In ogni caso, se non ha ancora iniziato la terapia anticoagulante orale, c’è da pensare che l’episodio trombotico sia recentissimo. In tal caso un minimo rischio nel lungo volo può sussistere. Anche se allora, quasi converrebbe continuare l’eparina a basso peso molecolare e successivamente all’arrivo iniziate l’uso della warfarina (od anche dato il Paese, di dabigatran). Fondamentale sarà l’uso della calza elastica adeguata, di cui non parla.
Cordiali saluti
Prof. Giovanni B. Agus