DOMANDA
mio padre,94 anni,affetto da diabete, mielifibrosi idiopatica,ha gravi problemi circolatori agli arti inferiori.Ha cominciato con un’ulcera al 4° dito del piede dx,il 31dicembre 2011, e adesso si ritrova con piaghe ad entrambi gli arti.Non sono profonde ma essudano continuamente.I piedi sono molto freddi e di colore violaceo.La notte non riesce a dormire per il dolore.Nonostante prenda 1/4 di lasix al giorno gli arti sono sempre molto gonfi e la pelle tesa e lucida. L’angiologo che lo aveva visitato, a luglio, gli aveva prescritto una compressa di Pletal al giorno ma purtroppo non ha potuto continuare a prenderle perchè gli si sono manifestati tachicardia e aumento della pressione per cui il medico ha preferito sospendere e gli ha prescritto quattro compresse di
Dromos.Oltre alle compresse citate per i problemi che ha prende altre medicine come Hizar per la pressione
una compressa di deltacortene e una di tranex per la mielofibrosi,unoprost per la prostata e naturalmente l’insulina.il diabetologo e l’angiologo mi fanno capire che data l’età c’è ben poco da fare visto che i tessuti presentano problemi a ricostruirsi.Tutto quello che si poteva fare è stato fatto e lo si continua a fare. E’ proprio così? devo rassegnarmi e a parte le medicazioni per le ulcere non posso fare altro per curare mio padre? mi auguro di essere stata chiara e che le notizie date siano sufficienti per ottenere una risposta. Ringrazio e saluto cordialmente.
RISPOSTA
In effetti la richiesta è assai precisa e ricca di informazioni. Purtroppo è il “caso” che richiede obbligatoriamente la conoscenza del paziente in generale e la situazione locale in particolare (vascolarizzazione del piede).
Credo che sul profilo farmacologico, più che ai farmaci citati ed in parte non tollerati, si potrebbe rivolgersi all’uso fei farmaci prostanoidi (prostaglandine). Questi peraltro vengono somministrati per fleboclisi, dunque necessitano di ricovero o di day-hospital. Ne parli con i suoi medici. La stessa scelta della medicazione locale non è irrilevante.
Oggi esistono inoltre in varie città Centri appositi per la cura del “piede diabetico”.
Spero di aver dato qualche indicazione utile, perché non sono assolutamente d’accordo sul fatto che l’età elevata debba far rinunciare ad ottenere un miglioramento della situazione.
Cordiali saluti ed auguri
Prof. Giovanni B. Agus