DOMANDA
Salve sono una ragazza di 18 anni. Scrivo a causa di un problema che mi affligge da circa tre mesi e che non riesco a risolvere. Tre mesi fa, a seguito di un periodo di bruciori e pruriti vaginali, da un tampone vaginale è emersa un’infezione da Escherichia coli per la quale sono stata sottoposta ad un ciclo di antibiotico Augmentin che però non ha risolto il problema dal momento che da un secondo tampone è risultata nuovamente positività a questo batterio e assenza di lattobacilli. Ho assunto molti fermenti lattici dal momento che mi è stato consigliato di ripristinare la flora batterica per ritrovare il normale equilibrio evitando di riassumere dannosi antibiotici. Nel terzo ed ultimo tampone è però risultata assenza di Echerichia coli ma presenza di Ureaplasma. Non so da quanto io abbia questa infezione dato che nei tamponi precedenti la ricerca credo sia stata estesa esclusiavamente ai germi comuni. Sto avendo ora la mestruazione che per la seconda volta da quando sono iniziati miei problemi vaginali è stata dolorosissima nel primo giorno e poco abbondante. La mia ginecologa vorrebbe darmi ancora una volta l’Augmentin e ovuli meclon ma io vorrei sapere se esista una strada non antibiotica che mi permetta di risolvere il problema senza distruggere le difese del mio corpo e rispettando i miei equilibri. Vi ringrazio in anticipo spero tanto che possiate aiutarmi.
RISPOSTA
Carissima,
il problema delle vaginiti e della vaginosi non è semplice e non si risolve sempre velocemente. Questo accade per tanti motivi: la qualità del prelievo, del tampone, dell’antibiogramma, della terapia, la aderenza della paziente alla terapia, l’antibiotico resistenza etc.
La Sua ginecologa sa come venirne fuori facendo si che la flora fisiologica si ripristini prima possibile.
c’è qualcosa che deve sapere: l’ureaplasma può in certi casi determinare un’infiammazione delle tube di falloppio / le salpingi e questo potrebbe determinare un problema di fertilità. Probabilmente le conviene discutere con la sua ginecologa come ripristinare la normale flora batterica al più presto dopo la terapia, personalmente non me la sentirei di mandare via una paziente con ureaplasma urealiticum senza adeguata terapia antibiotica.
cari saluti