Ureaplasma e mycoplasma

    Pubblicato il: 25 Febbraio 2019 Aggiornato il: 25 Febbraio 2019

    DOMANDA

    Buongiorno dottore, ho contratto la clamidia a 23 anni ed è stata curata con zitromax, a seguito della cura nel tampone di controllo essa era scomparsa ma al suo posto avevo micoplasma e ureaplasma con flora lattobacillare scarsa. Ho in seguito preso solo ovuli normogin e capsule di lattobacilli per bocca per rinforzare la flora vaginale.
    Sono passati 5 anni e volendo provare ad avere un bambino, per ora senza risultati, a seguito di quanto successo ho rifatto il tampone in cui sono ancora presenti sia l ureaplasma che il micoplasma.
    Abbiamo fatto una cura di bassado x 10 giorni assumendo in contemporanea fermenti .
    LA prossima settimana, circa un mese dopo la cura, effettuerò il tampone di controllo.La mia ginecologa mi ha rassicurato sul fatto che queste infezioni raramente portano alla chiusura delle tube, però essendo trascurate per molto tempo il rischio c’è…E’ vero? da quel che leggo nelle sue risposte lei esclude che questo possa accadere giusto? Inoltre se il tampone dovesse essere ancora positivo lei cosa mi consiglia di fare? Io sono restia nel prendere antibiotici… Come potrei ripristinare la mia flora vaginale? Purtroppo secondo la mia ginecologa basta un ciclo di ovuli di lattobacilli per fortificarmi ma da quello che leggo mi sembra un pò poco. Dovrei assumerli per dei mesi giusto? Inoltre mi pare di capire leggendo su internet, che vi siano delle opinioni molto discordanti in merito: c’è chi presume che questi essendo commensali naturalmente presenti nella flora vaginale non siano pericolosi e chi invece sostiene che siano causa di infertitità temporanea ma che può provocare danni permanenti se non curata. Ho dei forti dubbi.. Non so cosa pensare e sono preoccupata perchè vorrei poter avere un bambino; perciò stavo ponderando di fare una isterosalpinografia per levarmi il dubbio. Inoltre lo scarso successo in merito alla gravidanza può dipendere da questo?
    La ringrazio anticipatamente

    RISPOSTA

    Da quanto descrive non si capisce se, oltre alla presenza di Ureaplasma, la situazione vaginale è o meno ancora dismicrobica, cioè se i lattobacilli sono presenti o meno, né se il pH vaginale (che misura il grado di acidità) è o meno nella norma. Il problema, infatti, come si è più volte detto, non sta tanto nella presenza di Ureaplasma, quanto nell’eventuale dismicrobismo, che se presente, va trattato, perché (questo si) può influire negativamente sulla fertilità e sul buon esito del concepimento. Il trattamento prevede la somministrazione di lattobacilli per via endovaginale per alcuni mesi.