Ureaplasma parvum, candida e scoraggiamento

    DOMANDA

    Buongiorno Dottore,

    l’oggetto della mia domanda non lascia molto spazio a dubbi: dopo un paio d’anni di clausura, finalmente in autunno inizio a frequentare una persona.

    Tutto bene fino a quando, dopo i primi rapporti, non inizio ad avere una serie di recidive da candida davvero pesanti. Mi era capitato in passato, ma mai a questi livelli. Di solito bastava un po’di Gynocanesten per far passare tutto.

    Il mio ginecologo mi prescrive vari cicli di Meclon, Flumos e compagnia disinfettante, ma senza risolvere nulla. Da un tampone che avevo fatto mesi addietro (ma parecchi mesi), era uscita un’infezione da Gardnerella, che la mia ex ginecologa aveva trattato con betadine.

    Il nuovo ginecologo mi dà quindi dell’Augmentin (a ottobre), e la Gardnerella passa…ma dopo il tampone di controllo scopro di avere l’Ureaplasma Parvum, contro il quale a questo punto stiamo combattendo in due, il mio compagno e io.

    So che ogni volta in cui riusciamo ad avere rapporti, per i 5 o 6 giorni successivi sono presa da prurito e bruciore terribili, in cui non riesco neppure a pensare a poter fare sesso.

    La scorsa settimana si va quindi a fare un’urocoltura (perchè nel frattempo mi arriva anche la cistite, per non fami mancare nulla) e scopriamo che tutti e due abbiamo ph 7.0, alcuni batteri sparsi e leucociti. La mia carica batterica è inferiore a 10.000, la sua assente.

    L’urologo prescrive tampone uretrale e vaginale per me, tampone per lui e Bassado, per tutti e 2.

    Siccome io ho appena terminato (da una settimana) l’ennesimo Augmentin per la cistite di cui sopra, l’urologo mi consiglia di aspettare almeno fino a fine mese per prendere il Bassado, e di effettuare prima i vari tamponi.

    Secondo lei è l’approccio giusto? Ormai abbiamo timore di qualsiasi contatto, anche orale (non so se sia trasmissibile per via orale, non l’abbiamo chiesto) e in effetti mi sto demoralizzando un bel po’, perchè sono appunto mesi che si va avanti così.

    Più che altro stiamo facendo un minestrone di medicine: l’augmentin della scorsa settimana mi è stato consigliato al telefono, senza visite, quindi non so se ciò che avevo fosse cistite o mega infiammazione…

    Grazie per l’ascolto, buon lavoro.

    RISPOSTA

    Ho l’impressione che siate decisamente fuori strada, e che abbiate fatto un’infinita serie di esami del tutto inutili, per non parlare delle terapie. Innanzitutto il partner non doveva (e non deve) fare assolutamente nulla. La candidosi, infatti, non è una malattia trasmissibile sessualmente, e U.parvum è un normale colonizzante vaginale, che non va trattato, tanto meno nel maschio. Se, come pare di capire, tutto è iniziato molti mesi fa con un episodio di  vaginosi da Gardnerella, a cui sono seguiti tutti i disturbi che lei menziona, il suo problema si chiama dismicrobismo vaginale, o, appunto, vaginosi. La carenza di lattobacilli e l’aumento del pH vaginale che ne derivano sono la causa del ripetersi degli episodi che riferisce, compresa la “cistite”, che in realtà non è una cistite classica, ma in questi casi è “solo” un’infiammazione del primo tratto dell’uretra. Insomma, in sintesi, premesso che le consiglio di leggere tutte le numerose risposte ai quesiti analoghi al suo su questo sito, è il momento di prendere per mano seriamente, e una volta per tutte, il problema del ristabilimento della normale flora batterica vaginale e, con essa, dell’acidità vaginale. Evitando inutili (e dannose) terapie antibiotiche, ed esami altrettanto inutili e fuorvianti per entrambi.