Ureaplasma parvum e valori tampone

    DOMANDA

    Buonasera dottore,

    la contatto per avere un parere circa la mia situazione (anche se non so se devo rivolgermi all’infettivologia o alla ginecologia e mi scuso quindi anticipatamente in caso stia sbagliando).
    Ho ritirato qualche giorno fa un tampone vaginale e cervicale di cui Le scrivo l’esito qui sotto:

    Leucociti: rari
    Lactobacilli: assenti
    Tampone vaginale: negativo
    Trichomonas vaginale: negativo
    Mycoplasma hominis: negativo
    Mycoplasma genitalium: negativo
    Ureaplasma urealyticum: negativo
    Ureaplasma parvum: positivo
    Clamydia: negativo

    Non ho nessun tipo di fastidio e ho eseguito il tampone di mia spontanea volontà, per un controllo, poiché avrei in previsione una sonosalpingografia. L’ospedale dove dovrei fare la sonosalpingografia non mi ha richiesto il tampone tra gli esami preparatori (quindi avrei potuto non farlo). Adesso però mi sto chiedendo alcune cose:
    – Posso procedere lo stesso con la sonosalpingografia o rischio di espandere il batterio ad utero e ovaie?
    – L’ureaplasma parvum va curato? (dopo la sonosalpingografia dovrei iniziare un percorso di pma, al momento causa sterilità maschile).
    – Come mai in presenza di batteri i miei leucociti sono rari e non molti?

    In attesa di vedere il mio ginecologo (i tempi sono un po’ lunghi) c’è qualcosa che potrei già fare per migliorare la situazione o per lo meno per non peggiorarla? Mi avrebbero consigliato in farmacia Mac Mirror Complex e Dicoflor Elle. Secondo Lei posso procedere così?

    La ringrazio anticipatamente

    RISPOSTA

    Lei ha un dismicrobismo (lattobacilli assenti), cioè un’alterazione del normale ecosistema vaginale. U.parvum è solo il segnale che l’ambiente vaginale è modificato. Mancando i lattobacilli, normale difesa vaginale, U.parvum, spesso presente come normale colonizzante in vagina in bassa carica, prolifera liberamente. Molte donne, del tutto asintomatiche, sono dismicrobiche, per poi diventare sintomatiche con il tempo. Se deve fare un percorso di PMA, più che trattare Ureaplasma, dovrà ricostituire la normale flora vaginale, ricreando un ambiente favorevole al concepimento. La terapia a base di lattobacilli per via endovaginale nel suo caso dovrà essere molto lunga, probabilmente di almeno 4-6 mesi.