ureaplasma urealyticum

    DOMANDA

    gentile dott. Camporesi,

    vorrei chiedere il suo parere in merito alla terapia antibiotica dell’ureaplasma. Ormai è la 4a volta che mi si presenta in 10 anni, le prime tre volte l’ho trattata con l’antibiotico. Dopo l’ultimo episodio di 3 anni fa e il conseguente ciclo di antibiotico si è scatenato il putiferio con tanto di cistite da klebsiella (trattata poi con le cure naturali a base di D-mannosio) e la cronicizzazione della candida che già avevo da prima e che combatto tutt’ora. In questi tre anni ho lavorato molto sul sistema immunitario, flora batterica intestinale e vaginale, sempre con le cure naturali e dei probiotici. Eppure nell’ultimo tampone risultano numerose colonie di candida albicans, è positiva l’ureaplasma, ma sono presenti anche numerose forme di lattobaccilli. il ginecologo ha consigliato 15 gg di bassado a me e al partner con 2 gg di diflucan prima e dopo la cura. Non accuso particolari sintomi a differenza delle altre volte (quando ho avuto sia la cistite che le perdite abbondanti e il prurito) ma solo qualche lieve perdita da candida. Vorrei sapere se potrei risolvere il problema evitando l’antibiotico e agendo magari sulla flora intestinale e vaginale.

    grazie.

    RISPOSTA

    Quello che lei descrive è il tipico esempio di approccio inappropriato, sia clinico che terapeutico, nei confronti di un microrganismo che viceversa per la maggior parte dei casi, come il suo, non va mai trattato con antibiotici, pena lo squilibrio definitivo del delicatissimo ecosistema vaginale. Continui, perciò, con la sua politica di intervento sulla flora vaginale e intestinale e non si preoccupi affatto qualora dovesse incontrare ancora questo microrganismo sulla sua strada.