ureoplasma urealyticum

    Pubblicato il: 11 Settembre 2013 Aggiornato il: 11 Settembre 2013

    DOMANDA

    Buongiorno!
    mi chiamo roberta ho 42 anni il 14/02 /2012 con tampone vag. mi e stato riscontrato la presenza di ureoplarma urealyticum,il mio ginecologo mi ha prescritta una cura con antibiotico per 15 gg.
    il 17/01/2013 a seguito verifica tampone e’ stata riscontrata ancora la presenza di ureoplasma Urealiticum,il gine c. mi ha ordinato cura con basado per 15 gg.
    il 24/07/2013 altra verifica con tampone il Batterio risulta ancora positiva la presenza.
    Il medico visto che in marzo sono stata sottoposta a intervento chirurgico all’orecchio per sostituzione staffa mi ha sconsiliato l’uso di Basado e mi ha prescritto l’anzitromicina (2 cicli di 3 giorni tra lora la distanza di 7 gg.).
    il 2/9/2013 verifica tampone risultato Positivo con carica Inf a 10000 ufc superiore a 100000.
    in data 9/9/2013 in medico ginec. mi ha consigliato uso di josamicina P. due compresse al di’ per sei giorni.
    la stesse cure soprariportate sono stata fatta anche dal patner.
    Vorrei un consiglio da lei,su cosa e possibile fare !per poter risolvere il problema che da oltre un anno mi assilla e non riesco a risolvere nonostante tutte queste cure che ho fatto.
    Faccio presente che durante le cure ho fatto uso di vitamine,e fermenti lattici.
    la ringrazio anticipatamente,in attesa di un vostro consiglio colgo l’occasione per porgere e Cordiali Saluti.

    RISPOSTA

    Ureaplasma urealyticum a livello vaginale è un reperto piuttosto frequente, in quanto si tratta di un comune colonizzante, e come tale NON VA TRATTATO con antibiotici, tanto meno nel partner asintomatico. Se lei non ha disturbi a livello vaginale, si scordi totalmente di questo risultato analitico. Se viceversa ha disturbi, valuti la situazione dell’ecosistema vaginale, e in particolare la presenza o meno di lattobacilli e l’acidità vaginale (mediante la misura del pH). Molto spesso, infatti, U.urealyticum è solo un segnale di ridotta presenza di lattobacilli, che va ripristinata adeguatamente e per tempi lunghi. Niente altra terapia, dunque.