DOMANDA
Gentile Professore,
sono una ragazza di 20 anni,studio psicologia e proprio ultimamente,imbattendomi nell’icone oniriche,ho ripensato frequentemente ad un sogno ricorrente della mia infanzia,che ricordo con vividità nonostante risalga addirittura dai primi anni d’asilo( e si è protratto fino ai primi anni del liceo).Sognavo spesso di uscire di casa ed essere scalza,lo scenario era quasi sempre lo stesso.Ai tempi dell’asilo,io,bambina che mi recavo all’asilo vestita ma senza scarpe,ed ogni volta non vedevo l’ora di poter ritornare a casa a mettere le scarpe.Alcune volte nel sogno accadeva che l’asilo o scuola elementare fosse chiuso ed io potevo tornare a casa a rimettere le scarpe.Con il crescere dell’età ancora riocrrevano sogni in cui capitava che uscissi di casa per brevi tragitti e fossi scalza.
A volte accadeva che magari ero vestita ed avevo le pantafole,non le scarpe,e questo mi provocava forte disagio.Ho letto nel suo libro che l’icona onirica legata al piede si può ricollegare alla consapevolezza di essere “Figlio”,e non “Bambino”.
Questo sogno ricorrente può essere quindi legato a problemi nel rapporto con i genitori/famiglia?
O quale altro disagio può celare?
E’ impressionante come riesca a ricordare la ricorrenza di questo sogno dall’età prescolare,e vorrei avere un suo parere.
La ringrazio!
RISPOSTA
Gentile Lettrice, nel film del 1967 “A piedi nudi nel parco”, diretto da Gene Saks, la coppia di neosposi Paul (Robert Redford) e Corie (Jane Fonda) si trasferisce nella casa coniugale, uno spoglio e piccolo appartamento nel Greenwich Village. Una serata con il vicino di casa Victor e con la madre di Corie farà emergere le loro notevoli differenze caratteriali mettendo a dura prova la loro vita coniugale, al punto che Corie decide di mettere fine al matrimonio e mette il marito alla porta. L’uomo si ritroverà, ubriaco, a camminare a piedi scalzi nel parco. Questo gesto, nel film, rappresenta il contatto diretto con una realtà dalla quale non siamo più protetti dall’universo familiare. Le icone della body image, come quella dei piedi, rappresentano, in effetti, importanti aspetti dell’identità, in particolar modo nei suoi aspetti relazionali e di interazione con l’ambiente, simboleggiati per l’appunto, dai piedi nudi a contatto con il pavimento. La scarpa è come una corazza che protegge dall’ambiente stesso, funzione che, soprattutto in età infantile, è svolta dalla famiglia e in seguito dalla costruzione della personalità individuale con la quale si entra in relazione con gli altri. Indossare pantofole per uscire, potrebbe allora mettere in evidenza una tendenza a esporsi a relazioni interpersonali e sociali senza un’adeguata protezione familiare e senza possedere i necessari strumenti a difesa della propria intimità e vulnerabilità. Con riferimento al tema del bambino da Lei accennato, esso non a caso è connesso alle scarpe. In Sardegna, spesso il neonato è connotato con il termine di “scalzo”. Ciò segnala l’assoluta innocenza ma anche la vulnerabilità del nuovo nato. Quando il bambino andrà a scuola, l’esposizione ad un mondo sociale diverso da quello familiare, non sarà sempre una facile impresa. Cordiali saluti.