DOMANDA
Gentile Professor Capucci,
circa un anno fa mia zia ottantenne è stata colpita da ictus ischemico che le ha comportato un coma prolungato (circa due mesi) ed emiplegia destra con afasia totale. Superata la fase critica,mia zia è stata dimessa (dopo 4 mesi di ricovero in ospedale). Una volta a casa, ella ha avuto un notevole miglioramento dal punto di vista cognitivo e della motilità. Essendole stata diagnosticata (al momento in cui si è verificato l’ictus)una fibrillazione atriale, mia zia (che non è ipertesa, nè diabetica, nè con problemi di ipercolesterolemia) assume quotidianamente una compressa al dì di Lanoxin 0,125 mg (il dosaggio della digossina è di 1,03 ng/ml). Inoltre le era stato prescritto cardirene da 160 mg/die, dosaggio poi ridotto a 75 mg (su consiglio del cardiologo). Attualmente mia zia ha sospeso l’assunzione di questo farmaco.
Le chiedo, gentile professor Capucci, se è, invece, opportuno che mia zia riprenda ad assumere il cardirene (per prevenire eventuali embolie) e a che dosaggio.
Mia zia, a seguito dell’assunzione di un farmaco cortisonico ha avuto, in passato, due episodi di esofagite di secondo grado, che hanno richiesto il ricovero in ospedale. Dunque, nel caso fosse necessario riprendere l’assunzione del cardirene, sarebbe opportuno associarlo ad un farmaco gastroprotettivo (tipo Lansoprazolo)?
Infine, a mia zia è stata consigliata l’assunzione di un integratore (Ginkgo Biloba concentrato) per migliorare le condizioni del microcircolo e per il deficit di memoria.
So che quando si assume questo integratore bisogna evitare di assumere contemporaneamente farmaci antiaggreganti piastrinici e anticoagulanti.
Le chiedo, gentile professor Capucci, a conferma di questo e se questo integratore possa avere un’azione pro aritmica.
Alla luce di questo, è utile, nel caso di mia zia, l’assunzione del Gingko Biloba?
In attesa di un riscontro, La ringrazio anticipatamente.
RISPOSTA
Gent. le signora,
sua zia ha avuto ictus associato a fibrillazione. Cio’ richiede una terapia anticoagulante con il Coumadin e non l’ Aspirina. Tra l’ altro il Coumadin è meglio tollerato dell’ aspirina per quanto riguarda il tubo digerente.
L’ integratore puo’ essere assunto.
Prof. A. Capucci