Vaccino prostata

    Pubblicato il: 3 Ottobre 2010 Aggiornato il: 3 Ottobre 2010

    DOMANDA

    Salve mio padre ha 60 anni e circa 3 anni fa è stato operato di tumore alla prostata. A seguito dell’operazione è stato sottoposto a radioterapia però si è riscontrato un rialzo dei valori del PSA che indicava delle metastasi linfonoidali. é stato sottoposto a prostatectomia radicale e per un periodo di tempo una terapia con Estracyd.Attualmente ha sospeso la terapia.

    In questi giorni ho sentito spesso parlare di un vaccino contro il cancro della prostata, denominato Provenge,e volevo chiderle,secondo lei può essere efficace?

    RISPOSTA

    Buongiorno,

    la condotta terapeutica che lei mi descrive e’ un po’ particolare.

    Normalmente dopo prostatectomia radicale e radioterapia, al rialzo del PSA non si esegue estracyt ma si incomincia con un blocco androgenico attraverso LHRH analoghi mensili. In caso di progressione da queste terapie si passa ad un secondo livello di terapia associando un antiandrogeno. Solo in caso di progressione anche da questa seconda linea di terapia si passa ad estrogeni o chemioterapici.

    Questo perche’ tutte le terapie mediche non sono mai curative ma riescono solo a ritardare la progressione della malattia. Se si utilizza dall’inizio la terapia piu’ forte , poi, a progressione da questa, non si ha piu’ nulla da utilizzare ed il tempo complessivo di risposta si riduce.

    Vaccini per tumore della prostata sono sotto sperimentazione ed i risultati non solo tali da considerarli una forma di terapia attuale. Anche questi comunque non hanno un effetto curativo.

    In questi casi conviene anche analizzare se il tumore prostatico non sia diventato dipendente dal sistema neuroendocrino: si esegue una determinazione ematica (prelievo) di un marcatore chiamato la cromogranina A ed una PET-TC total body. In caso di positivita’ si possono utilizzare degli analoghi della somatostatina.

    Cordiali saluti

    Alessandro Sciarra

    Prostate Unit

    Roma