Valutazione rapporto con lo/la psichiatra

    DOMANDA

    Buongiorno, vorrei chiederLe un parere sul mio rapporto con la psichiatra che mi assiste.

    Ho una stima oggettiva per questa persona. Periodicamente però, mi trovo in difficoltà, e la accuso -dentro di me, o apertamente (spesso però, indirettamente tramite l’infermiera)- di non essere adeguata.

    Mi sembra che ci sia un problema di comunicazione. Non riesco a stabilire la distanza giusta con lei, credo, ma mi piacerebbe ascoltare una valutazione imparziale.

    Vorrei darLe più elementi per giudicare, ma la ringrazio anticipatamente per il Suo parere.

    Enrico

    RISPOSTA

    La relazione con un pz non è sempre semplice. Come lei dice la giusta distanza non è facilmente raggiungibile. Gli elementi che possono interferire sono tanti tra cui un tratto o un disturbo di personalità del pz (ad esempio il borderline) che a volte si sente trascurato, altre volte troppo oppresso. Spetta allo psichiatra modulare la distanza in modo che la relazione sia per il pz un elemento di stabilità: una buona relazione terapeutica è il primo elemento terapeutico sul quale successivamente intervengono altre variabili (as es i farmaci) ma poche cose possono funzionare in terapia se la relazione non è una sana e buona relazione. Questo è il poco che posso dirle sulla base di ciò che ha scritto. Auguri, LL