valvola mitrale

    DOMANDA

    buongiorno dottore , a mia madre 82 anni diagnosticarono a maggio 2012 una insufficienza mitralica moderata-severa e fu decisa la sostituzione della valvola l’8/6. il cardiochirurgo si trovò però varie calcificazioni e praticòsolo una plastica alla valvola ritenendola insostituibile.mi dissero che l’intervento era andato bene e la valvola funzionava al 95%. inizio’ però il calvario con versamenti pleurici , un’edema polmonare un paio d’infezioni trattate con montagne di antibiotici.il 4/8 finalmente a casa , ma la mamma ha seri problemi di respiro , inappetenza e insonnia. fino al 20/9 lenti ma costanti miglioramenti , ma poi il 1/10 l’ennesimo ricovero , ancora vermaneti pleurici e un blocco renale. farmaci in vena ( dopamina e lasix)e procoralan .il giorno 15 /10 tolgono i farmaci in vena e passano a lasix 500 in compresse , ma il 17 compare un’altra crisi respiratoria e il blocco della diuresi. ora è di nuovo con farmaci in vena e mi hanno detto che la valvola non tiene più e sarebbe da rioperare per sostituirla, attaccandola ai lembi del cuore (intervento che non si fa più e rischiosissimo)e che lo scompenso è diventato cronico. visti i rischi che non vorrei far correre a mia madre ,che nel frattempo è dimagrita quasi 20 chili ed è debolissima (mangia come un uccellino , non dorme ed è molto depressa) non esiste una terapia farmacologica che possa risollevarla un pò ? ho visto che non somministrano nè betabloccanti nè digitale usati nel trattare lo scompenso. Grazie

    RISPOSTA

    Purtroppo si tratta di una di quelle rare situazioni nelle quali la Cardiochirurgia non è praticabile e ciò ha costretto ad un tentativo di chirurgia riparativa. Ciò che Lei descrive sembra essere uno scompenso refrattario. L’ivabradina è probabile sia stata utilizzata proprio perchè i betabloccanti sono stati giudicati controindicati. La digitale potrebbe non avere indicazioni se la funzione ventricolare sistolica è conservata, in particolare in presenza di insufficienza renale. Il quadro da Lei descritto appare particolarmente grave.

    Gianfranco Sinagra

    Gianfranco Sinagra

    Professore di malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università degli Studi di Trieste. Nato a Palermo nel 1964, si è laureato all’Università degli Studi di Palermo e si è specializzato in cardiologia all’Università degli Studi di Trieste. Dirige la struttura complessa di cardiologia, il dipartimento cardiovascolare e la scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare agli Ospedali Riuniti […]
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