VALVULOPATIA AORTA

    Pubblicato il: 21 Maggio 2013 Aggiornato il: 21 Maggio 2013

    DOMANDA

    Buongiorno, a mio padre di 69 anni dopo un infarto miocardico acuto a sede inferiore (Ramo: coronaria destra – entità 95% ) trattato con angioplastica primaria più stent medicato (28 novembre 2012 – in cura con terapia antiaggregante: cardioaspirina e plavix per 1 anno) ) è stata diagnosticata una stenosi aortica e una stenosi del 50 – 60% arteria discendente anteriore prossimale. Stenosi subocclusiva focale coronaria destra distale. Il referto dell’ecocardiogramma eseguito una quindicina di giorni fa conferma quello di novembre eseguito nella fase di ricovero senza variazioni alcuna e indica: stenosi aortica calcifica di grado moderato – severo (grad. medio 44 mmHG; grad. massimo 72 mmHG, aerea valvolare 0,85 cmq). Minimo rigurgito valvolare aortico. Lieve moderata ipertrofia concentrica del ventricolo sx che presenta normale funzione sistolica (FE 53%); ipocinesia della parete infero – posteriore a livello basale e medio. Disfunzione diastolica di secondo grado. Moderata dilatazione atriale sx. Lieve rigurgito mitralico. Normali le cavità destre e la funzione ventricolare destra. Lieve ipertensione sistolica polmonare: 40 mmHG. Pericardio indenne. Tuttavia si riscontrano notevoli differenze con esami precedenti del mese di settembre 2011 e aprile 2012 che presentavano un grad. medio di 33 e rapporto E/A del flusso > 1. Mio padre è asintomatico e non ha mai presentato quelli che sono indicati come i sintomi più frequenti. In merito a questo volevo sapere se è indicato l

    RISPOSTA

    Gentile Eleonora,
    Suo padre ha una stenosi aortica severa ( si definisce tale se l’area valvolare è inferiore a 1 cmq ) apparentemente a sintomatico; inoltre presenta una stenosi critica sulla coronaria dx distale e una stenosi subcritica ( non necessita di intervento di angioplastica o chirurgico) sulla coronaria discendente anteriore. Anche la funzione sistolica del ventricolo sx è normale ma ai suoi limiti inferiori.
    La malattia aortica sembra progredire rapidamente rispetto ai controlli precedenti.
    Quindi si può già considerare suo padre nella fase chirurgica della malattia soprattutto se vi fosse spazio per una rivascolarizzazione chirurgica della coronaria dx distale ( presuppongo che non sia stato possibile un nuovo intervento di angioplastica in questa sede a meno che i cardiologi emodinamisti non l’avessero fatta avendo già posto una indicazione chirurgica).
    Suo padre è a sintomatico presumo a riposo, e questo fatto potrebbe fare propendere per continuare con la terapia medica e con controlli ecocardiografici ravvicinati; tuttavia se sorgessero sintomi soggettivi o strumentali sotto sforzo, valutati con prova da sforzo strumentale o farmacologica, ( riduzione della FE o modificazioni elettrocardiografie etc) allora meglio sarebbe l’intervento chirurgico fin d’ora.
    Cordiali saluti