vari disturbi del sonno

    DOMANDA

    Egregio Dottor Zucconi sono una giovane donna di 34 anni–soffro di apnee notturne scoperto dopo una polisonnografia e sporadicamente almeno un paio di volte all’anno per la durata di almeno un mese e mezzo anche di ipersonnie cosi forti che devo dormire almeno 11 ore per cominciare a sentirmi appena bene!in quei periodi non riesco mai a concentrarmi su niente e a restare sveglia e durissima poi dopo un po passa ma e durissima!!questo a prescindere dall’uso che faccio regolarmente del macchinario cpap quello che voglio sapere da lei perche soffro di queste ipersonnie cosi forti cosi giovane?cosa devo fare per indagare in questo senso?e per quanto riguarda le apnee esiste un intervento che posso fare per non vivere attaccata a un macchinario in cosi eta’ giovanile la ringrazio cordiali saluti

    RISPOSTA

    Cara Sig.ra, per quanto riguarda la sonnolenza residua (anche in terapia con CPAP che teoricamente dovrebbe controllarla), può avere diverse ragioni: la non corretta taratura del ventilatore con persistenza di eventi respiratori e quindi di sonno frammentato di notte, anche se la periodicità del sintomo rende questa ipotesi poco probabile; la presenza di un’altra patologia del sonno (ipersonnia) oltre all’OSA (sleep apnea ostruttiva) che va indagata strumentalmente; il sonno frammentato da qualche altro fenomeno (tipo i movimenti periodici alle gambe); l’uso di farmaci, anche se mi sembra poco probabile; e infine problemi di natura non neurologica, ma internistica che potrebbero giustificare il sintomo. Tuttavia, per valutare bene la possibile causa credo sia necessaria un’ attenta visita “ipnologica” da un medico specialista e, se neccessari, accertamenti strumentali (polisonnografia in corso di CPAP e test polisonnografici per la vigilanza diurna).
    Per ciò che riguarda le alternative terapeutiche alla CPAP, esiste la possibilità di esplorare interventi chirurgici (di tipo ORL) dopo un’attenta e precisa valutazione specialistica con fibroscopia e se fose il caso anche con fibroscopia durante il sonno (sleep endoscopy), di tipo maxillo facciale (per i casi importanti) o altrimenti se c’è l’obesità associare una terapia per calo ponderale. Altro strumento per una terapia alternativa alla CPAP (se non tollerata) , ma non definitiva , può essere l’apparecchio ortodontico attivatore mandibolare, da indossare durante la notte.
    Cordiali saluti

    Marco Zucconi

    Marco Zucconi

    DISTURBI DEL SONNO E PARASONNIE. Professore a contratto presso la scuola di specialità in neurologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Neurologo del centro di medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele. Nato a Bologna nel 1955, dopo la laurea si è specializzato in neurologia. I suoi interessi principali sono rivolti alle patologie del sonno, come […]
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