velocità processamento

    DOMANDA

    Gentile dottore,

    sono un ragazzo di 29 anni e vivo a Milano dove svolgo il lavoro di consulente aziendale. Mi sto da poco avvicinando ai temi delle neuroscienze in quanto curioso di apprendere maggiormente le funzioni del nostro cervello e rimanere al passo delle nuove scoperte e i nuovi indirizzi per un suo costante miglioramento.

    A lavoro ho notato una cosa: alcuni colleghi hanno una reattività mentale notevole, o comunque maggiore della mia. Della serie, tendono ad “arrivare prima” sulle cose, siano questi ragionamenti logici o operazioni di sintesi. Come se corressero ad una velocità differente dalla mia.

    Mi sono sempre considerato una persona intelligente, e i feedback ricevuti tra università e master me lo hanno confermato. Ma è possibile che alcune persone siano naturalmente predisposte a queste velocità di processamento delle informazioni rispetto ad altre? Aldilà dell’intelligenza, che ha necessità di essere coltivata con attenzione nel tempo, esistono quelli particolarmente svegli e quelli, come magari posso considerarmi io, un pò più “lenti”? Oltre (probabilmente, lei chiarirà) alla genetica, come si può ridurre il gap?

    La saluto cordialmente

    Antonio

    RISPOSTA

    Gentile Signor Antonio,

    come per tutte le altre caratteristiche, esiste una variabilità soggettiva, cioe’ tra persona e persona, anche nel modo in cui seguiamo un percorso logico o portiamo a termine un ragionamento o semplicemente colleghiamo due pensieri distinti. Qualcuno e’ piu’ rapido, qualcuno e’ piu’ riflessivo, cioe’ compie un processo analitico un po’ piu’ lungo. Non necessariamente essere piu’ rapidi comporta sempre un vantaggio. Per arrivare rapidamente al punto bisogna comunque essere certi di non avere tralasciato qualcosa di importante o saltato qualche passaggio. In altre parole, arrivare prima sulle cose, come dice lei, non significa in maniera assoluta essere piu’ intelligenti. E’ al contempo vero, tuttavia, che molto spesso la ragione per cui non sia arriva piu’ rapidamente al punto e’ che ci si perde in considerazioni accessorie e magari poco pertinenti alla questione che stiamo analizzando. Insomma, talvolta ci perdiamo nei dettagli senza avere invece quella visione di insieme che ci permetterebbe di cogliere piu’ facilemnte l’essenza della questione. Se le cose stanno cosi’, allora c’e’ spazio per migliorare, cercando di abituarsi a ragionare in maniera chiara e lineare. E’ un po’ come quando si vuol scrivere un tema o un resoconto. Se partiamo con uno schema preciso dei punti che si vogliono discutere e della sequenza con la quale si vogliono trattare, il tema risulta per noi piu’ facile da scrivere e per chi lo legge piu’ facile da capire.