DOMANDA
Buongiorno Prof. Teggi,
da ottobre 2015 ho avuto tre episodi bruttissimi. La prima volta sono stata portata in ospedale: mi sono alzata dal letto e h avuto la perdita totale dell’equilibrio con vomito e giramenti di testa che sono durati per tutto i giorno. In ospedale hanno fatto una flebo con Plasil Ranidil e Urbason.
Ho effettuato i controlli dal Neurologo che esclude una cervicale anche se dalla risonanza magnetica risulta una instabilità della c4-c5. cifosi segmenterai cervicale.
Da allora ho avuto altri due episodi che mi costringono all’immobilità ad occhi chiusi nel letto. E’ estremamente invalidante e soprattuto l’improvviso episodio senza capire le ragioni cielo provano mi spaventa.
Vorrei sapere dove fare ulteriori accertamenti e che esami fare per accertare se si tratta di vertigine posizonale parossitica o di problemi di cervicale.
Grazie
Cinzia
RISPOSTA
Gentile Signora
la vertigine parossistica posizionale benigna o cupololitiasi, legata al distacco di piccoli “sassolini” da una parte dell’orecchio interno, determina una vertigine che ha caratteristiche molto facilmente riconoscibili e stereotipate:
- insorge all’assunzione di una specifica posizione a letto (in genere fianco destro o sinistro) oppure quando ci si corica o ci si alza da letto
- insorge dopo alcuni secondi dall’assunzione della posizione
- è violenta ma dura meno di 1 minuto
- ricapita se ci si gira nel letto e si riassume la posizione scatenante
La storia clinica è spesso sufficiente a consentire di orientarci; per una corretta diagnosi è sufficiente un lettino e la collaborazione del paziente.
Personalmente sono poco convinto che una vertigine violenta come la sua possa derivare da problemi di cervicale; così come la durata della sua vertigine, non di 1 minuto ma persistente (senza interruzioni?) sembra poco probabilmente legata a cupololitiasi. Resta aperta la diagnosi differenziale tra tutte le altre forme di vertigine recidivante; peraltro una attenta anamnesi ed un esame obiettivo effettuato con strumentazione dedicata riesce spesso ad essere conclusivo a proposito, limitando al minimo la richiesta di ulteriori esami.
Cordiali saluti
Roberto Teggi