vertigini in anziano

    Pubblicato il: 25 Ottobre 2012 Aggiornato il: 25 Ottobre 2012

    DOMANDA

    Buongiorno dottore. Mia mamma, 83 anni, in generale gode di buona salute, fumatrice, bronchite cronica e artrosi. Sta avendo crisi molto forti di vertigini(le gira la testa, non la stanza)con nausea e vomito che le durano anche 4 ore (nonostante Torecan e Plasil).Le vengono improvvisamente, non a conseguenza di un movimento brusco. Il primo sintoma che nota è ad un orecchio: può essere ovattamento o dolore o un filo di catarro che le scende in gola e da lì poi passa allo stomaco si scatena la crisi. Le han fatto: Ecodoppler, TAC alla testa, Radiografie e Risonanza magnetica alla testa e cervicale: l’unico che si riscontra è artrosi e un po’ di catarro nei seni nasali. Ha visto tre specialiti in Otorinolaringoiatria di cui uno le ha diagnosticato la sindrome di Menière (senza grandi prove) e due hanno scartato qualsiasi problema alle orecchie. L’otorino della sindrome di Menière le aveva prescritto delle pastiglie specifiche, però dopo 10 giorni ha avuto un’altra crisi molto forte e non le ha più prese. Alla fine il medico di base le ha prescritto cortisone per 15 gg. ed è stata finalmente bene, ma due settimane dopo aver terminato il trattamento ha avuto di nuovo una crisi molto forte. Mia mamma ha goduto d buona salute fino a giungo, quando in concomitanza con il terremoto emiliano si lamentava che lei lo sentiva molto spesso, anche quando le scosse non erano avvenute (abita a Bergamo) e verso la metà di giugno ha avuto la prima forte crisi di vertigini. Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Gentile Sig.ra Sanga,
    La presenza di crisi vertiginose associate a fluttuazioni della soglia uditiva monolaterale lasciano aperta la possibilità che le crisi siano legate ad idrope endolinfatico o Sindrome di Menière, pur non potendo escludere altre possibilità legate a problemi circolatori.
    L’esame audiometrico che documenti una perdita di udito con una morfologia caratteristica della soglia è ad oggi l’esame di più largo e facile impiego nella diagnosi di questa sindrome.
    Tipicamente le crisi di vertigine da Menière durano fino ad alcune ore, sono associate a fluttuazione della soglia uditiva e nausea; la vecchia distinzione tra vertigine rotatoria legata ad una malattia dell’orecchio e vertigine soggettiva suggestiva per una malattia del Sistema Nervoso Centrale ha perso progressivamente significato, in maggior misura nelle persone anziane.
    Circa la Sindrome di Menière sappiamo che le crisi sono legate ad accumulo nell’orecchio interno di un liquido, l’endolinfa; non ci è tuttavia ancora chiaro perchè questo succeda. La terapia si avvale di alcuni farmaci, il cui scopo è prevenire “ragionevolmente” le crisi; nessun farmaco è al momento in grado di garantire la totale remissione delle crisi. Esistono tuttavia altri trattamenti proponibili, a discrezione dello specialista.
    Ho colto l’occasione della sua lettera per parlare della Sindrome di Menière in modo descrittivo; la mia risposta non può e ovviamente non deve avere una valenza diagnostica per il caso specifico, per la quale una visita è indispensabile.

    Porgo distinti saluti

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    Roberto Teggi

    ESPERTO DI ACUFENI E IPOACUSIA NEUROSENSORIALE. Docente di riabilitazione vestibolare all’università Vita Salute San Raffaele di Milano. Nato a Milano nel 1958, si è laureato all’università di Pavia nel 1983, per poi specializzarsi in otorinolaringoiatria presso l’università di Milano. Dal 1991 lavora all’ospedale San Raffaele di Milano. È anche docente di riabilitazione vestibolare al corso […]
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