VNUS CLOSURE FAST

    DOMANDA

    Mi è stata recentemente diagnosticata con ecodoppler una modesta insufficienza alla safena sinistra con la formazione di una grossa varice sottogenicolare. Mi è stata consigliata la rimozione chirurgica presentandomi la possibilità di scegliere fra lo stripping e il nuovo sistema Vnus Closure Fast + varicectomia in anestesia locale. Preferirei quest’ultimo metodo perchè ha tempi di recupero più veloci e mi pare meno cruento ma temo che non sia ancora stato sperimentato sufficientemente.Che percentuale di successo può dare? E quali controindicazioni presenta? In caso di insuccesso si può praticare senza difficoltà un successivo stripping? Dato che la parte inferiore della safena non viene rimossa questo può creare futuri problemi varicosi nella parte inferiore della gamba? Mi chiedo anche perchè questo intervento non sia quasi mai praticato in ospedali e cliniche aderenti al SSN ma quasi sempre in regime privato. Ciò mi fa nascere il dubbio che vi siano grossi interessi economici in gioco.

    RISPOSTA

    Gent.ma Signora,
    dal punto di vista della invasività non c’è tanta differenza tra le due metodiche, visto che comunque la varice deve essere rimossa chirurgicamente. Il grado di invasività e i tempi di recupero dipendono molto da tanti accorgimenti tecnici che vanno oltre al sistema adottato e dalle caratterisitche anatomiche del paziente. Il fatto che la tecnica con radiofrequenza non venga applicata in molti ospedali è legata ai costi della procedura che sono più alti dell’intervento tradizionale.

    Gianluca Faggioli

    Gianluca Faggioli

    CHIRURGO VASCOLARE. Professore associato di chirurgia vascolare all’Università di Bologna. Nato nella città emiliana nel 1961, si è laureato e specializzato in chirurgia vascolare all’Università di Bologna. Dal 1990 al 1993 ha trascorso tre anni negli Stati Uniti come post-doctoral associate e assistant clinical instructor, presso la State University of New York at Buffalo. Lavora […]
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