zecca e morbo di lyme

    Pubblicato il: 11 Novembre 2021 Aggiornato il: 11 Novembre 2021

    DOMANDA

    Buongiorno,
    Vi scrivo in quanto una decina di giorni fa mi sono accorta di avere una zecca sul cuoio cappelluto, appena al di sopra dell’orecchio destro. La zecca era lì probabilmente da una settimana circa, essendo in una zona non visibile non sono riuscita ad identificarla prima. Appena ho realizzato si trattasse di una zecca mi sono recata in pronto soccorso e la zecca è stata rimossa con bisturi. Mi è stata prescritta la doxiciclina in unica somministrazione. Oggi, trascorsi 10 giorni dalla rimozione della zecca, mi sono recata dal mio medico di famiglia perché a seguito di un colpo di freddo avevo tosse e catarro e ho colto l’occasione per farmi controllare un linfonodo ingrossato presente sul collo, dallo stesso lato in cui era presente la zecca. Visitandomi il medico ha percepito più linfonodi ingrossati e ha attribuito la causa alla malattia di lyme e mi ha prescritto una terapia antibiotica per 7 gg per via intramuscolare.
    Sono un po’ perplessa in quanto in pronto soccorso, al momento della rimozione della zecca, mi avevano assicurato che bastasse una sola dose di doxiciclina come profilassi e fosse sufficiente anche qualora comparisse sintomatologia, parere contrastante con quanto invece affermata questo mattina dal mio medico curante. Resto in attesa di un vostro parere medico e ringrazio anticipatamente per la disponibilità.

    RISPOSTA

    La malattia di Lyme è dovuta al batterio Borrelia trasmesso in Europa dalla zecca Ixodes ricinus. Di solito il migliore indicatore clinico della malattia è il caratteristico eritema migrante, inconfondibile papula rossa che compare nel sito del morso della zecca. La papula è ben evidente ma lei non la ha notata ed inoltre il cuoio capelluto non è zona corporea tipica del morso di Ixodes che in genere colpisce gli arti o il tronco. La diagnosi è clinica ma anche di laboratorio, essendo importante valutare il tasso degli anticorpi in fase acuta (IgM) e in fase tardiva (IgG). Tuttavia in assenza di eritema migrante la diagnosi è complessa. Gli antibiotici utilizzati, che variano con lo stadio della malattia, sono prevalentemente amoxicillina, doxiciclina e ceftriaxone. È anche importante la zona geografica in cui si vive, essendoci regioni con elevata incidenza. Non so che antibiotici abbia assunto per via intramuscolare, ma le consiglio di approfondire con uno specialista dermatologo.

    Giuseppe Miragliotta

    Giuseppe Miragliotta

    ESPERTO IN TERAPIE ANTIBIOTICHE. Esperto di infezioni e terapia antiinfettiva. Professore ordinario f.r. di Microbiologia dell’Università di Bari. Specialista in Microbiologia, Ematologia, Farmacologia. Consigliere Nazionale della Associazione Microbiologi Clinici Italiani.
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