aminofillina


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    farmaco broncodilatatore usato nella terapia dell’asma bronchiale e nelle broncopneumopatie con ostruzione delle vie respiratorie. Risulta dalla sintesi tra teofillina ed etilendiammina. È un composto solubile, in commercio sotto forma iniettabile (per via endovenosa, dato che per via intramuscolare ha una biodisponibilità irregolare e può dare luogo a precipitati endomuscolari molto dolorosi), come sciroppo e compresse. Libera circa l’80% di teofillina, che è la sostanza farmacologicamente attiva. Effetti collaterali: nausea, vomito, dolori addominali, mal di testa, agitazione psichica. Se assunto dopo i pasti è tollerato meglio. La dose deve essere individualizzata ed è necessario monitorarne la concentrazione ematica. L’intervallo terapeutico è tra i 5 e i15 mcg/ml nel siero. Oltre i 20 mcg/ml possono comparire i segni della tossicità da sovradosaggio (minori come dolori addominali, diarrea, vomito, agitazione psichica, maggiori come convulsioni, aritmie cardiaco). Si deve porre molta precauzione nella somministrazione dell’aminofillina in età pediatrica e oltre i 60 anni, a causa del ridotto metabolismo del farmaco. Inoltre il metabolismo dell’aminofillina è ridotto dall’assunzione contemporanea di numerosi farmaci come antibiotici (ciprofloxacina, eritromicina, claritromicina, troleandomicina), antidepressivi (fluvoxamina), antisecretici (cimetidina), antiaggreganti (ticlopidina), interferon.