anoressizzanti


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    farmaci che attenuano la sensazione di appetito mediante un’azione diretta sul sistema nervoso centrale, stimolando il centro della sazietà o inibendo quello della fame. Non devono essere considerati come il primo rimedio dell’obesità, anzi il loro impiego come dimagranti deve essere limitato nel tempo e associato ad altre misure (restrizione dietetica, esercizio fisico ecc.). I più usati sono gli anfetaminici: fenfluramina, fentermina, fendimetrazina, mazindole. Se la terapia è protratta compaiono dipendenza fisica e psicologica; possono inoltre manifestarsi diversi effetti collaterali: irritabilità, ansia, euforia, depressione, confusione, cefalea, insonnia, tremore, palpitazione, tachicardia, aritmia. Lesioni delle valvole cardiache sono state riscontrate in una rilevante percentuale di soggetti che hanno fatto uso di fenfluramina. Gli anoressizzanti sono controindicati nell’ipertensione, nelle malattie cardiovascolari, nell’ipertiroidismo e nell’instabilità emotiva, e comunque devono essere usati sotto rigoroso controllo medico.