contaminazione radioattiva


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    inquinamento ambientale da parte di sostanze radioattive, che rappresenta un fattore di rischio per la salute, legato all’insorgenza di patologie tumorali. La contaminazione ambientale da parte della radioattività presente in natura non rappresenta un problema sanitario rilevante, per i bassi livelli a cui si manifesta. Ben diversa è la situazione se si considerano le emissioni di sostanze radioattive dovute alle attività umane. Esperimenti militari di natura nucleare, incidenti nel funzionamento nelle centrali nucleari o problemi relativi al trasporto o allo stoccaggio delle scorie radioattive, possono determinare livelli di contaminazione radioattiva rilevanti, veicolabili dalle correnti d’aria o d’acqua anche a grandi distanze dalle zone di emissione. In questi casi la contaminazione radioattiva può coinvolgere ampi strati di popolazione, che risulta esposta a dosi significative di radiazioni ionizzanti protratte nel tempo. Il rilevamento della radioattività ambientale è effettuato in Italia attraverso la rete di monitoraggio nazionale, il cui compito è di mantenere sotto controllo il territorio nazionale nel suo complesso tramite maglie estese e attraverso le reti esistenti attorno agli impianti nucleari per la sorveglianza locale della radioattività. La normativa italiana definisce i livelli massimi di radioattività ammissibile, individuando «soglie» o livelli di attenzione e livelli di emergenza, che hanno valore dieci volte maggiore dei livelli di attenzione e al disopra dei quali devono essere intraprese le azioni previste dalla normativa stessa.