(o anticoncezionali), farmaci, metodi o dispositivi utilizzati dall’uomo, dalla donna o da entrambi per prevenire il concepimento durante il coito. Il contraccettivo ideale deve soddisfare i requisiti di sicurezza, innocuità, reversibilità e accettabilità. Nella nostra società il ricorso ai contraccettivi permette l’autodeterminazione responsabile del concepimento da parte della donna o della coppia. La scelta del tipo di contraccettivi implica un controllo attivo della propria fecondità. La ricerca in campo contraccettivo maschile è molto meno avanzata che in quello femminile: non si è ancora riusciti a inibire la spermatogenesi senza compromettere la potenza sessuale. La cosiddetta «pillola del giorno dopo» non è da considerare un contraccettivo, ma un abortivo (vedi anche intercezione). L’efficacia dei contraccettivi è misurata dall’indice di Pearl, che indica il numero di gravidanze in un anno su 100 donne che usino quel singolo contraccettivo. L’indice di Pearl è tanto più basso quanto minore è il rischio (R) di gravidanza del metodo considerato. Il contraccettivo ideale dovrebbe avere R = 0, cioè un’efficacia del 100%; in realtà anche senza contraccezione R non è mai 100, ma è circa 80 a causa di fattori di infertilità naturali, e a tale valore va paragonato.