farmaci cardiocinetici, usati nella terapia dello scompenso cardiaco acuto o cronico e delle aritmie sopraventricolari (escluse le forme instauratesi a seguito di preeccitazione). I più noti sono la digossina e i suoi derivati (alfagossina, beta-acetildigossina, beta-metildigossina), il deslanoside, la digitossina, l’acetildigitossina e lo strofanto. Chimicamente sono glucosidi e si trovano nelle foglie e nei semi di alcune piante erbacee (digitale lanata, digitale purpurea, strofanto ecc.). La loro azione principale consiste nel far aumentare la forza e la velocità di contrazione delle fibrocellule del muscolo cardiaco. I digitàlici sono farmaci a dosaggio personalizzato, in quanto la risposta individuale è molto varia. La concentrazione terapeutica ottimale si raggiunge mediante digitalizzazione. È sconsigliabile l’assunzione di digitàlici sotto forma di infusi o decotti di foglie di digitale o di strofanto perché il campo di attività terapeutica è molto ristretto: a dosi più basse della soglia inferiore di tale campo i digitàlici sono inefficaci, mentre a dosi più alte della soglia superiore possono provocare gravi intossicazioni.