eccitabilità


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    capacità di alcune strutture organiche di rispondere a stimoli di varia natura (elettrici, chimici, meccanici, luminosi ecc.) con modificazioni caratteristiche del proprio stato fisico. Generalmente i fenomeni dell’eccitabilità seguono la legge del «tutto o nulla»: infatti esiste una soglia di eccitabilità al disotto della quale il substrato è ineccitabile, mentre per stimoli più intensi di quelli liminari la risposta resta invariata, cioè non aumenta proporzionalmente all’intensità dello stimolo. Sono strutture eccitabili il tessuto muscolare e il tessuto nervoso. In quest’ultimo la risposta a stimoli eccitatori consiste nell’insorgenza di potenziali d’azione che si propagano lungo le fibre e che si trasmettono da una fibra all’altra mediante le sinapsi. Il tessuto muscolare risponde, invece, agli stimoli eccitatori contraendosi. Alla base dei fenomeni di eccitazione vi è un meccanismo chimico-fisico, che comporta modificazioni elettriche e scambi elettrolitici a livello della membrana cellulare. L’eccitazione di un substrato biologico determina l’aumento del consumo di energia e del metabolismo cellulare; stimoli ripetuti possono pertanto provocare l’esaurimento delle riserve energetiche cellulari e l’accumulo nella cellula di materiali di rifiuto (cataboliti). Tale condizione si accompagna a uno stato transitorio di ineccitabilità, detto «ineccitabilità da fatica», che non va confuso con il fenomeno della refrattarietà, cioè con il blocco completo o la riduzione dell’eccitabilità che si verificano fisiologicamente subito dopo lo stimolo. Per effetto di stimoli troppo intensi o prolungati alcuni recettori possono ridurre la propria eccitabilità attraverso l’aumento della soglia di stimolazione; tale fenomeno viene detto adattamento.