edema cerebrale


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    grave alterazione del sistema nervoso centrale (encefalo) caratterizzata da accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dei tessuti encefalici e conseguente compressione e ipertensione endocranica. L’edema cerebrale rappresenta un’alterazione macroscopica aspecifica del tessuto nervoso encefalico, presente nel corso di svariate situazioni patologiche, di diversa natura: encefalopatie traumatiche, anossiche, dismetaboliche, tossiche; trombosi; apoplessia. Tipico è poi l’edema cerebrale circostante i tumori, soprattutto maligni a rapido accrescimento.

     

    Il meccanismo dell’edema cerebrale

    L’accumulo di fluidi interstiziali è legato al profondo sovvertimento dei normali meccanismi di autoregolazione operanti all’interno della scatola cranica, che garantiscono il costante mantenimento di una giusta pressione del liquido cefalorachidiano . In condizioni patologiche, svariati meccanismi concorrono ad alterare questo delicato equilibrio, e in modo particolare: la perdita di permeabilità selettiva della membrana cellulare; il blocco dei meccanismi in grado di trasportare attivamente le varie sostanze attraverso le membrane, indipendentemente dai gradienti di concentrazione (pompa del sodio, del calcio); l’accumulo di sostanze e metaboliti tossici; le alterazioni del pH liquorale; la carenza di neurotrasmettitori fisiologici e la presenza di neurotrasmettitori patologici. Per l’accumulo di liquido il tessuto nervoso va incontro a gravi fenomeni compressivi che causano, a loro volta, un ulteriore deterioramento funzionale, ostacolando la normale perfusione sanguigna. Il fenomeno è tanto più rilevante a causa dell’inestensibilità della scatola cranica, che non consente se non minime variazioni del volume del suo contenuto. Il fenomeno dell’edema cerebrale e la sua importanza clinica hanno acquistato una particolare rilevanza da quando, con l’esame tomografico computerizzato (TAC cerebrale), è possibile mettere in luce la frequenza dell’evento e la sua gravità (segni tipici sono la pressoché totale obliterazione delle cavità ventricolari, normalmente ben visibili all’interno della massa encefalica, e lo spostamento delle strutture adiacenti da «effetto massa»). In molte situazioni di coma, anche grave, l’unica alterazione morfologica riscontrabile è costituita dall’edema cerebrale.

     

    Terapia

    Terapia dell’edema cerebrale si basa essenzialmente sulla somministrazione di farmaci destinati, attraverso diversi meccanismi, ad abbassare la pressione endocranica; in particolare si usano i diuretici osmotici (mannitolo, glicerolo), i diuretici che agiscono sull’ansa di Henle, i corticosteroidi, i barbiturici e altri sedativi. Indubbia importanza ha, nel trattamento dell’edema cerebrale, il mantenimento di un’adeguata pressione sanguigna e di una sufficiente ossigenazione del sangue. Nei centri di terapia intensiva, per il controllo della cura e dell’andamento clinico viene utilizzata la misurazione diretta della pressione endocranica (pressione intracranica) mediante introduzione di un sottile catetere nello spazio ventricolare.