protrusione patologica del bulbo oculare; la sua entità viene misurata in millimetri con un apposito strumento, detto oftalmometro. L’esoftalmo può essere diretto (semplice protrusione dell’occhio) o indiretto (occhio spinto in avanti e lateralmente), monolaterale o bilaterale. Sono di solito presenti sintomi associati quali diplopia, alterazioni del campo visivo, ulcerazioni della cornea e alcuni caratteristici segni di compromissione della motilità della muscolatura dell’occhio e delle palpebre, utili per la diagnosi clinica. L’esoftalmo monolaterale può essere causato da formazioni di natura traumatica, settica o tumorale che, localizzate nell’orbita, spingono in avanti il bulbo oculare; l’esoftalmo bilaterale ha origine da processi malformativi o infiammatori cronici, ma soprattutto da patologie endocrinologiche della tiroide. L’esoftalmo del morbo di Basedow, o esoftalmo maligno, legato all’ipertiroidismo, è una forma particolarmente grave e frequente: ha solitamente insorgenza rapida e può raggiungere gradi molto elevati, fino ai 30-35 mm, impedendo addirittura la chiusura degli occhi. Non è certa la causa che lo determina, ma appare verosimilmente legato a fenomeni autoimmunitari. La terapia, se l’esoftalmo non si risolve con il controllo dell’ipertiroidismo basedowiano, è chirurgica o radiante.