sensazione provocata dal bisogno di cibo. Tale sensazione può essere alterata in alcuni disturbi psichici, che possono portare a una eccessiva assunzione di cibo (bulimia, crisi maniacali, episodi acuti della schizofrenia) o a una netta diminuzione (crisi depressive, sindromi ipocondriache), fino ad arrivare al digiuno, come nella anoressia mentale. Il meccanismo di regolazione della fame ha sede nell’ipotalamo ed è affidato alla fine interazione tra il centro della fame e quello della sazietà. Il primo è costantemente attivo e viene inibito dal centro della sazietà, la cui attività è direttamente proporzionale alla velocità con cui le sue cellule consumano glucosio (sono perciò chiamate «glucostati»): se consumano poco glucosio, perché nel circolo venoso esso è scarso, le cellule diminuiscono la loro attività e non agiscono sul centro della sazietà, che così non inibisce il centro della fame; al contrario, se il glucosio in circolo è abbondante, aumenta l’attività frenante delle cellule sul centro della sazietà, con conseguente inibizione del centro della fame. Altri fattori regolatori della fame sono poi costituiti dal freddo che aumenta la fame e da esperienze culturali, quali l’esperienza passata, l’aspetto, il gusto e l’odore dei cibi.