fluoroprofilassi


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    somministrazione di fluoro nella prevenzione della carie. L’attività carioprofilattica è esercitata dal fluoro grazie a un duplice meccanismo d’azione: da un lato, per il suo effetto sulla solubilità dei cristalli dello smalto dentario (la fluoroapatite che si forma è decisamente meno solubile dell’apatite stessa); dall’altro, per l’effetto antienzimatico (con inibizione della glicolisi batterica) e, quindi, antifermentativo. Il fluoro svolge la massima attività anticarie solo se assunto durante il periodo di formazione dello smalto; più tardi, la sua efficacia si riduce di circa un terzo. Ciò significa che il suo ruolo principale viene giocato nella strutturazione del dente prima della sua eruzione, mentre il fluoro captato dallo smalto, o incorporato nella placca in seguito, ha un effetto nettamente inferiore. La fluoroprofilassi della carie si attua mediante fluorizzazione collettiva o individuale. La fluorizzazione collettiva prevede l’aggiunta di fluoruri alle acque potabili, al sale da cucina o al latte. La fluorizzazione individuale consiste in applicazioni locali di fluoruro di sodio al 2% o fluoruro stannoso in forma di gel o di vernici applicate con ionoforesi, tre o quattro volte all’anno, dopo accurata pulizia della dentatura; oppure mediante somministrazione di compresse fluorate e uso di dentifrici fluorati.