listeriosi


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    malattia infettiva causata dal batterio Listeria monocytogenes. È diffusa ovunque, prevalentemente nelle zone urbane, dove il contagio avviene prevalentemente attraverso cibi contaminati. In effetti, la fonte di infezione non è nota nella maggior parte dei casi, ma le epidemie da cibo (insalata di cavolo crudo, latte, formaggio messicano) sono possibili. Frequente in pazienti affetti da linfomi, diabete mellito, cardiovasculopatie, etilismo o sottoposti a terapia cortisonica o citotossica, diversamente dalla maggioranza delle infezioni alimentari, la listeriosi si manifesta primariamente in forma sistemica. È molto grave se contratta durante la gravidanza, poiché l’infezione viene trasmessa al feto per via transplacentare; si ha generalmente parto prematuro di un feto colpito da listeriosi letale. Il contagio può anche avvenire durante il parto, e in tal caso si manifesta con meningite, dopo 2-3 settimane dalla nascita. Anche nell’adulto la meningite è la forma clinica predominante. La diagnosi è colturale, eseguita su campioni di sangue, liquor o liquido amniotico. La ricerca degli anticorpi è possibile ma non decisiva, perché l’esposizione al microrganismo può essere un dato comune e perché non sempre all’infezione segue un deciso movimento anticorpale. Il trattamento utilizza antibiotici (penicillina e aminoglicosidi).