elemento chimico che in condizioni normali si trova in tracce nell’organismo e la cui somministrazione può interferire con diversi processi biologici. I sali di litio sono impiegati nella terapia degli stati maniacali e depressivi ricorrenti. Il range terapeutico dei sali di litio è molto ridotto: ciò significa che la loro concentrazione ematica per essere clinicamente efficaci non può variare che all’interno di confini ristretti, al di sotto dei quali il farmaco non ha effetto e al di sopra dei quali il farmaco risulta tossico. Per questo motivo è importante, durante la terapia con sali di litio, controllare periodicamente la litiemia, la funzionalità renale e altre importanti funzioni (cardiovascolare, tiroidea ecc.). Gli effetti tossici principali sono costituiti da disturbi renali, neurologici, gastrointestinali, ipotiroidismo, aritmie; i sali di litio sono controindicati in gravidanza. L’intossicazione da litio si manifesta con tremori, vomito, diarrea, astenia, fino a convulsioni generalizzate, stupore e talvolta coma; il trattamento si basa sulla sospensione del litio, favorendone inoltre l’eliminazione, e sulle opportune misure di rianimazione.