metaemoglobinemìa


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    (o metemoglobinemia), termine che si riferisce alla presenza di metaemoglobina nel sangue. Le condizioni in cui si osserva un accumulo patologico di metaemoglobina possono essere congenite o acquisite: nel primo caso, le cause vanno ricercate in un deficit di metemoglobina-reduttasi o in una forma di emoglobinopatia da emoglobina M; quelli acquisiti, conseguono all’esposizione a sostanze tossiche quali farmaci (fenacetina, fenazone) e sostanze chimiche varie (nitrati, nitriti). Le metaemoglobinemìe patologiche sono caratterizzate da cianosi intensa, di norma in assenza di altri disturbi. Quando, però, i livelli plasmatici di metaemoglobina sono molto elevati, possono comparire cefalea, astenia e dispnea. L’esame spettroscopico dell’emolisato e l’elettroforesi dell’emoglobina plasmatica sono gli esami diagnostici. La terapia varia a seconda delle cause: in presenza di un deficit enzimatico, si procede alla somministrazione di acido ascorbico o blu di metilene per via orale; nei casi dovuti a intossicazione acuta, il blu di metilene va somministrato per via endovenosa; nessuna terapia è necessaria né praticabile in presenza di emoglobine M.