morte naturale che si verifica senza che sia identificabile una sintomatologia clinica, diagnosticamente utilizzabile, in soggetti che non presentano fenomeni morbosi tali da far prevedere il decesso a breve scadenza: si tratta, in pratica, della morte rapida, rapidissima o quasi fulminea di soggetti in apparenti condizioni di buona salute. È questo un evento di interesse medico-legale, poiché è necessario comprovare che la morte è dovuta a cause naturali, escludendo l’intervento di qualsiasi fattore lesivo esogeno anche solo concausale: per tali motivi, la diagnosi di morte improvvisa può scaturire solo al termine di tutte le indagini circostanziali, anatomo-patologiche ed eventualmente chimico-tossicologiche necessarie. Per lo più, queste dimostrano l’esistenza di insospettate o sottovalutate cause organiche. Può infatti dirsi che quasi non vi sia malattia incapace di dare la morte improvvisa e che quasi tutte le malattie possono instaurarsi ed evolvere fino a raggiungere gravità estrema senza dare segno di sé. Tra esse prevalgono le malattie cardiovascolari su quelle respiratorie, nervose, digerenti, urogenitali ecc. Esistono poi i cosiddetti “traumi emotivi”, caratterizzati da inibizione respiratoria e sincope da riflesso vagale dopo una emozione violenta: si tratta di un fenomeno impossibile da verificare (anche autopticamente), a meno di assistervi direttamente. Nel complesso, la morte improvvisa colpisce prevalentemente il sesso maschile, nel primo anno d’età (morte improvvisa del lattante) e nel quinto decennio, soprattutto nelle stagioni fredde.
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