o SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), morte improvvisa e inaspettata di un lattante che all’esame autoptico completo non riveli una causa adeguata. Detta impropriamente anche “morte nella culla”, è la più frequente causa di morte nel primo anno di vita, se si eccettua il periodo neonatale. Il picco d’incidenza è tra il 2° e il 4° mese di vita, con prevalenza fra i maschi: queste, come altre (maggior incidenza nei neri e negli indiani americani, di condizioni sociali modeste, prematuri o di basso peso alla nascita, durante i mesi invernali, nei centri urbani, di notte ecc.), sono tuttavia solo caratteristiche epidemiologiche della SIDS, che non hanno ancora condotto a una diagnosi eziologica. Ancora oggi, infatti, la causa o le cause della SIDS non sono state identificate: talora essa è determinata da malattie respiratorie, da malformazioni (soprattutto cardiovascolari), da malattie gastrointestinali, ma in un notevole numero di casi la causa non è identificabile, anche dopo le più accurate indagini anatomo-isto-patologiche. Il rischio di morte improvvisa è statisticamente aumentato per i gemelli sopravvissuti alla morte endouterina, per i figli dei tossicodipendenti e per i lattanti “near-miss” (tutti quelli che nel corso del primo anno di vita presentino, a partire da uno stato di benessere, una o più crisi di cianosi e bradicardia, eventualmente apnea e perdita di coscienza, tali da richiedere un intervento rianimatorio, senza che nessuna patologia di base possa essere evidenziata al ripristino delle loro normali condizioni di salute). Attenzione va riservata anche ai lattanti con anomalie elettrocardiografiche specifiche (QT lungo).