pastorizzazione


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    particolare forma di sterilizzazione di alcuni alimenti, in particolare del latte. Attraverso questo processo, che prende il nome da Luigi Pasteur (il quale per primo ne mise a punto la tecnica per i mosti), vengono eliminati i microrganismi patogeni, viene ridotta la carica dei batteri saprofiti, mantenendo però integre le qualità nutritive e organolettiche dell’alimento. La pastorizzazione consiste nel trattamento termico secondo due diverse tecniche, dette pastorizzazione alta e pastorizzazione bassa, entrambe a temperature inferiori ai 100 °C. La pastorizzazione bassa, usata solo nelle piccole latterie, è una procedura che sfrutta una bassa temperatura (63-66 °C) e un lungo periodo di contatto (30 minuti). La pastorizzazione alta, usata invece a livello industriale, può essere effettuata o a 72-75 °C per 15 secondi (HTST) oppure a 90 °C per 1 secondo (UHT). Il latte pastorizzato, in conseguenza delle basse temperature utilizzate, risulterà ricco di qualità nutritive e organolettiche, ma a breve conservazione (4 giorni a +4 °C) per il residuo di batteri saprofiti presenti.