pediculosi


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    affezione cutanea, detta anche ftiriasi, provocata da infestazione di pidocchi, che si manifesta con prurito intenso e infezioni derivanti dalle escoriazioni per grattamento. La pediculosi del capo, più frequente nell’età infantile, è localizzata ai capelli della nuca e delle tempie, dove i pidocchi depongono le uova (lendini); la pediculosi dei vestiti o del corpo predilige gli adulti e i vecchi: le uova e i parassiti si trovano di solito nelle cuciture della biancheria intima; la pediculosi del pube è sostenuta dal pidocchio del pube, volgarmente chiamato piattola: l’infestazione avviene mediante i contatti sessuali, ma anche indirettamente; le sedi preferite sono le regioni pubica e perineale, talora l’ipogastrio, le ascelle, il torace, la barba, le ciglia, le sopracciglia. La terapia, a seconda delle zone infestate, è la seguente: per il capo occorre applicare polveri, shampoo o schiume insetticide tipo MOM o Azolin (rispettivamente composte da zolfo più mercurio e da piretro più butossido di piperonile), ripetendo l’applicazione ogni otto giorni, e sfilare le uova dai capelli usando un pettine fitto bagnato di aceto caldo; per il corpo sono utili bagni solforati e pomate a base di benzoato di benzile ed è indispensabile la disinfestazione degli abiti che devono essere posti in stufa sopra i 52 °C; per il pube si deve procedere alla rasatura dei peli e applicare insetticidi del tipo già visto, con vaselina allo xilolo, se vi sono lesioni impetiginizzate, e, anche in questo caso, è obbligatorio procedere alla sterilizzazione della biancheria. Utile anche il cotrimoxazolo per 3 giorni, da ripetere dopo una settimana. Infine, l’indagine profilattica va estesa a tutti i membri del gruppo che possono avere avuto contatti con il paziente: famiglia, scuola, partner sessuali.